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Paolo Maldini, la più dolorosa delle confessioni: "Sono il calciatore più perdente della storia"

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Paolo Maldini, 1041 è il titolo di un libro scritto da Diego Guido. Il libro comprende molte dichiarazioni inedite diell'ex calciatore del Milan e attuale direttore tecnico rossonero. Pur avendo vinto in carriera sette campionati italiani di Serie A, cinque Coppe dei campioni, due coppe Intercontinentali e un Mondiale per club, Maldini si definisce "il calciatore più perdente della storia". Una frase, scritta nel libro, che è stata pronunciata una mattina d’inverno del 2020, durante una breve pausa di lavoro chiacchierando con i colleghi dirigenti Frederic Massara e Zvonimir Boban. Maldini, staccandosi per un momento dalle trattative di mercato di quel gennaio, aveva detto proprio così a Massara e Boban, due ex calciatori che rispetto proprio a Maldini in fatto di vittorie hanno moltissimo da invidiargli. 

 

 

 

 

 

Ed eccolo Maldini, racconta il Post, produrre l’elenco delle sue sconfitte sportive. "Ho perso tre finali di Champions League. Tre finali di Intercontinentale. Due finali di Coppa Italia. Tre di Supercoppa Italiana. Aspetta, e con l’Italia? Con l’Italia, ho perso una finale dei Mondiali, una finale degli Europei e una semifinale in casa nel ’90". Un discorso che numericamente e qualitativamente potrebbe avere una logica, ma non nel caso di Maldini che ha sempre poi trovato nuove occasione per vincere come, per esempio, anche cinque Supercoppa Uefa con  i rossoneri.

 

 

 

 

 

Proprio il Post, fa infatti l'esempio di un perdente da manuale come mediano tedesco Carsten Ramelow. "Ha giocato per molte stagioni nel Bayer Leverkusen e qualcuna meno nella Nazionale tedesca, e tra maggio e luglio del 2002 gli era accaduto di vivere il periodo più decisivo di tutta la sua carriera. Con il Bayer era andato vicino a vincere la Bundesliga, la Coppa di Germania e la Champions League, mentre con la Mannschaft aveva quasi messo le mani sulla Coppa del Mondo. Il primo trofeo lo aveva perso all’ultima giornata di campionato, gli altri tre perdendo ognuna delle rispettive finali. Da quei tremendi due mesi in poi, Ramelow non ha mai più potuto lottare per nessun trofeo", ricorda il Post scrivendo alla fine che probabilmente il ragionamento di Maldini era una battuta di un atleta che, invece, ha vinto moltissimo.

 

 

 

 

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