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Juventus, lascia Fabio Paratici. Vince Jaki Elkann: salta la prima testa. Dirigenti e allenatore: cosa succederà ora

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Cade la prima testa eccellente alla Juventus: lascia Fabio Paratici, direttore generale bianconero e uomo mercato negli ultimi 11 anni (e 9 scudetti), "promosso" di grado dopo che nel 2018 se ne andò Beppe Marotta (destinazione Inter). Non è un fulmine a ciel sereno: coinvolto nella brutta inchiesta di Perugia sull'esame di italiano farsa a Luis Suarez, il dirigente piacentino era in predicato di abbandonare da tempo, anche per questioni tecniche. Il proprietario Jaki Elkann, viste le scelte deficitarie dell'ultimo biennio (dalla panchina, con Maurizio Sarri rinnegato dopo un anno fino all'esordiente Pirlo, dall'affare Cristiano Ronaldo rivelatosi una iattura dal punto di vista finanziario, e lo stesso vale per operazioni costosissime dei parametri zero Rabiot e Ramsey), aveva in mente di rivoluzionare i piani alti della Signora. A tremare sono anche il cugino presidente Andrea Agnelli e Pavel Nedved, un un repulisti totale, in attesa di capire cosa sarà di Pirlo. 

A sorpresa, però, per sostituire Paratici la Juve non guarda fuori, ma in casa. Le chiavi dell'area sportiva verranno affidate a Federico Cherubini, vice dello stesso direttore generale (che secondo Tuttosport piacerebbe al Tottenham) e già responsabile del settore giovanile e uomo-chiave nella costruzione della prima Juventus Under 23. Sempre secondo il quotidiano sportivo torinese, storicamente vicino alla società bianconera, come vice di Cherubini verranno promossi il ds della Under 23 Manna e il capo degli osservatori Tognozzi. Per la panchina, se vincerà la linea della rivoluzione dopo la stagione più deludente dal 2011 a oggi (e che potrebbe vedere la mannaia della squalifica dalla Champions dell'Uefa per il caso Superlega), le ipotesi sul tavolo sono due: la conferma di Pirlo al momento sembra valida solo nello scenario peggiore, quello appunto di una stagione senza Champions e con un obbligato ridimensionamento del monte-stipendi (a partire dall'addio di Cristiano Ronaldo) oppure il ritorno di Max Allegri, unico nome in grado di coniugare esperienza e progetto-giovani, ma di alto livello.

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