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Paralimpiadi, perse una gamba in Afghanistan: chi è l'italiana che cerca una medaglia dopo quei 7 mesi infernali

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"Posso dire che è come se la mafia avesse preso il potere in Sicilia": Monica Contrafatto, bersagliera e centometrista, medaglia al valore dell’Esercito, è una delle protagoniste delle Paralimpiadi di Tokyo 2020. E ha commentato così la presa di Kabul da parte dei talebani. La Contrafatto è molto legata a quella terra, visto che ci è stata in missione per 7 mesi nel 2012. Ed è proprio allora che un colpo di mortaio sparato contro la base Ice nella provincia di Farah, in Afghanistan, le portò via la gamba destra. Quattro anni più tardi il bronzo ai Giochi paralimpici di Rio nei 100 metri, categoria amputati sopra il ginocchio.

 

 

 

Parlando del periodo trascorso in Afghanistan, poi, in un'intervista a Repubblica ha detto: "Ho conosciuto storie bellissime, sorrisi di bambini, abbiamo aiutato la popolazione in una transizione verso la democrazia che ora viene troncata dal ritorno dei Talebani". E poi: "Dico ancora una volta che mi piacerebbe dedicare una medaglia a tutta l’Italia, ma anche agli afghani che soffrono".

 

 

 

Durante l'attentato che colpì la Contrafatto nel 2012, perse la vita il sergente del Genio Michele Silvestri e ci furono cinque feriti. Due gravi, di cui uno era lei. Adesso a Tokyo attende solo lo sparo dello starter, il 4 settembre. Lei, Martina Caironi e Ambra Sabatini sono le favorite in una delle gare simbolo dei Giochi.

 

 

 

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