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L'Atalanta espugna Marassi e batte la Sampdoria. 1 a 1 invece per Udinese-Verona

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SAMPDORIA-ATALANTA

Nel mercoledì della decima giornata di campionato l’Atalanta espugna Marassi e ritorna al successo dopo il pari interno con l’Udinese. Battuta la Sampdoria che passa in vantaggio con Caputo ma incassa subito la rimonta nerazzurra: l’autorete di Askildsen e il gol di Zapata lanciano i bergamaschi che nel finale trovano con Ilicic il gol del definitivo 1-3. Parte fuori Quagliarella, D’Aversa opta per il tridente e lancia Caputo con Gabbiadini e Candreva. Sugli esterni bassi spazio a Dragusin e Murru per sostituire gli indisponibili Bereszynski e Augello. Scelte quasi obbligate per Gasperini (squalificato, in panchina c’è Gritti) che recupera Maehle e conferma in difesa l’insolito trio composto da De Roon, Palomino e Lovato. Avanti Malinovskyi e Pasalic con Zapata, panchina per Ilicic e Muriel. Parte forte l’Atalanta che ha due chance sul piede di Zapata e sulla testa di Maehle ma è la Samp a passare per prima: Thorsby imbuca per Caputo che scatta sul filo dell’offside (lo tiene in gioco Zappacosta) e fulmina Musso con il diagonale rasoterra all’angolino. Immediata la reazione bergamasca che nel giro di quattro minuti ribalta il risultato con due cross dalla destra di Zappacosta, entrambi sfruttati da Zapata anche se sul primo gol è determinante la deviazione di Askildsen a cui viene attribuita l’autorete. Prima dell’intervallo ancora Caputo può rimettere le cose a posto, bravo Musso in uscita a chiudergli lo specchio della porta. La ripresa si apre con Scalvini al posto di Palomino che si fa male e aggrava ulteriormente l’emergenza difesa per Gasperini. Dal canto suo la Sampdoria ci prova con Caputo ma il brivido maggiore arriva quando Musso inciampa e rischia di perdere il pallone lasciando la porta spalancata: reattivo il portiere dell’Atalanta a rialzarsi in fretta e glaciale a eludere con il dribbling la pressione dell’accorrente Caputo. D’Aversa si gioca la carta Quagliarella, per la Dea dentro prima Ilicic e poi Miranchuk e si arriva così al finale di gara in cui i padroni di casa sono più stanchi e gli ospiti flirtano con il tris trovandolo allo scadere con la bella azione personale di Ilicic. La banda di Gasp riprende la risalita in zona Europa, Sampdoria ferma a 9 punti a +2 sulla quota salvezza.

 

UDINESE-VERONA

L’Udinese gioca, il Verona porta a casa un punto. Alla Dacia Arena finisce 1-1 ed è un pareggio amaro per la squadra di Gotti, che passa in vantaggio dopo neanche tre minuti con l’esordiente Success e poi domina la partita, ma viene beffata da un rigore a dieci minuti dalla fine per un intervento di Becao su Barak, bravo poi a trasformare dal dischetto. Di certo in casa Verona il pesante turnover deciso da Tudor, ben sette cambi rispetto al successo di domenica contro la Lazio, non funziona. I padroni di casa trovano subito il vantaggio con Success, all’esordio da titolare, che vince il contrasto con Ceccherini sulla trequarti e batte Montipò con un preciso piatto destro. Nel primo tempo non c’è partita, l’Udinese sfiora più volte il gol: al 24′ Montipò si oppone al colpo di testa di Nuytinck, tre minuti dopo il sinistro di Walace finisce poco distante dalla porta, sul corner successivo ancora il difensore olandese manca il bersaglio da pochi passi e al 33′ ci vuole un vero miracolo del portiere del Verona per deviare sul palo il colpo di testa vincente di Beto. Il primo tempo si conclude con un tentativo in contropiede del solito Beto e la ripresa si apre allo stesso modo, con l’attaccante portoghese che spaventa la difesa ospite. Con i cambi di Tudor (dentro Dawidowicz, Lazovic e Caprari per uno spento Lasagna), il Verona prova a reagire, ma l’unico sussulto è un tiro alto di Veloso dai venti metri e allora il tecnico croato manda in campo anche Simeone, reduce dai quattro gol segnati alla Lazio, e poi Ilic. Le occasioni sono però ancora dei padroni di casa con Molina e soprattutto Pereyra, che costringe Montipò all’ennesima parata su un preciso destro a giro. Alla fine per l’Udinese arriva la beffa: Pereyra anticipa Barak, che finisce poi a contrasto con Becao. Per Marchetti è rigore, per il Verona un pareggio insperato.

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