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Montezemolo contro John Elkann: "La tuta Ferrari nella bara, ma lui non c'era", quale funerale ha disertato

Lorenzo Pastuglia
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Luca Cordero di Montezemolo, ex presidente della Ferrari, ricorda ancora una volta i suoi ex piloti in un’intervista al Corriere dello Sport, in occasione del trentennale del suo rientro in Ferrari del 1991. Il pensiero va inevitabilmente a Niki Lauda e Michael Schumacher: “Sono gli unici con cui il rapporto è andato oltre. Con Niki, soprattutto — ha commentato il presidente — Insieme alla Ferrari, giovanissimi, io direttore sportivo e lui pilota sconosciuto. Ci siamo sentiti sempre da allora. L’ultima volta, due anni fa, cinque giorni prima che morisse (precisamente il 20 maggio 2019, pochi giorni prima del GP di Montecarlo, ndr)”. E proprio parlando della morte di Lauda, Montezemolo ha lanciato una frecciata ai vertici di Maranello: “Mi dispiacque non vedere il presidente Elkann e nessuno della Ferrari al funerale — ha aggiunto l’ex presidente della rossa — Niki si fece mettere nella bara con la tuta Ferrari”.

 

 

 

 

 

 

Il ricordo su Schumi - Alla cerimonia funebre presenziarono solo Mattia Binotto e Antonello Coletta. Poi Montezemolo ha ricordato anche di Schumacher, confessando: “Non ho voluto vederlo dopo l’incidente, non me la sono sentita”. Una battuta anche sul suo addio all’azienda italiana: “Marchionne, che voleva essere il capo assoluto, mandò via tutti i miei dal consiglio di amministrazione, manager prestigiosi, e fece approvare un ricco dividendo che mise sul debito Fiat — ha aggiunto —. Il modo in cui venni allontanato mi fece molto male. Resta l’orgoglio d’aver lasciato un’azienda sana e vincente, che ho gestito non da manager, ma da imprenditore. La sera andavo a controllare se erano rimaste le luci accese”. 

 

 

 

 

 

 

L’aneddoto da Napoli - Infine, un aneddoto da Napoli: “Lo scorso luglio ero là, e mi avvicina uno e mi fa: ‘Che ci sta a fare qua lei, vada a Maranello a lavorare, che state facendo la figura dei cioccolatai!’. Ero fuori da sette anni e mi faceva ancora alla Ferrari“. E, come sempre l’imprenditore emiliano soffre per le prestazioni della Rossa di oggi: “Giorni fa un amico mi ha spedito un messaggio: ‘Felici e doppiati’. Soffro e sto zitto da tifoso”. 

 

 

 

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