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Max Verstappen, provocazione pura a Lewis Hamilton: "Non importa quanti ne vinci...", guerra freddissima

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Una guerra di nervi, quella che si combatte in Formula 1. Una battaglia tutta tra Max Verstappen e Lewis Hamilton, protagonisti di una clamorosa volata in questo finale di stagione: mancano due gare, l'olandese comanda di otto punti ma in questo momento la Mercedes pare molto superiore alla Red Bull. E oltre alla sfida in pista, quella politica, quella nel paddock a suon di ricorsi, attacchi, sospetti e decisioni della Fia.

 

Bene, ora aggiungiamoci anche le parole dell'olandese, dichiarazioni che in molti hanno subito letto come una frecciatina all'arci-rivale con cui si sta giocando il titolo, il suo primo titolo. E proprio di titoli iridati si parla. Il punto è che per Verstappen il numero di campionati vinti - che sia uno, sette oppure dieci - ha un peso relativo. Insomma, quel che conta, per Max, è entrare nella ristrettissima cerchia dei campioni del mondo. Per carità, vero, anzi verissimo: gli iridati sono una minoranza della minoranza della minoranza. Ma, forse, stra-vincere come già fatto Hamilton ti proietta nell'iperuranio della F1.

 

Ma tant'è, ecco le parole di Verstappen: "In Formula 1 l’obiettivo è vincere il Mondiale, da lì in poi non ha molta importanza quanti ne vinci, perché sei già un campione del mondo. Naturalmente, cercherei sempre di vincere un titolo in più, ma l’obiettivo finale è stato già raggiunto, ovverosia diventare campione", ha spiegato il pilota Red Bull in un'intervista alla Bbc. E ancora: "Lavori molto duramente per cercare di raggiungere il Mondiale, e una volta che ce l’hai fatta c’è molta meno pressione", conclude Verstappen. E ci si interroga: vuole volare basso? O forse, più probabile, vuole provocare Hamilton? Ai posteri l'ardua sentenza...

 

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