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Milan e Inter, "San Siro killer": tutto in 17 giorni, ecco perché il rischio-infortuni è altissimo

Lorenzo Pastuglia
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San Siro, tornano i soliti problemi? Gli infortuni di Tomori e Correa nei match di Coppa Italia con Genoa ed Empoli, fanno tornare le paure a club e tifosi. “Un po’ come all’inizio degli Anni 90 — scrivono quelli del Corriere della Sera — quando l'aggiunta del terzo anello per il Mondiale levò la luce all'erba trasformando il prato in una specie di palude, con Klinsmann e Van Basten che prima degli avversari dribblavano le zolle. Brutto, spelacchiato e pericoloso: oggi come allora, il terreno di San Siro è un completo disastro. Buche anche profonde, erba diradata, fango ovunque: più che un campo di calcio, un campo di patate. Brutto pure da vedere: le macchie marroni fra area e centrocampo sono un pugno dell'occhio. E sono pericolose”. 

 

 

 

 

Le lamentele di Klopp, Pioli e Inzaghi - Un guaio, soprattutto se all’orizzonte ci sono due big match: Milan-Juve (domenica sera) e il derby del 6 febbraio tra Inter-Milan, che dirà molto in tema Scudetto, sempre più diretto verso la sponda nerazzurra. Intanto, le stesse Inter e Milan ci giocheranno sopra nel weekend con un solo giorno di distanza: cominciano i nerazzurri — Covid permettendo — venerdì col Venezia, poi il big match tra rossoneri e bianconeri. Intanto già a dicembre Klopp, tecnico del Liverpool, era andato giù duro dopo il match di Champions contro il Milan: “San Siro è stupendo, ma merita un campo migliore”. Concetto ribadito qualche giorno fa da Pioli: “Spero dopo la sosta di avere a disposizione un campo più pulito, dove scorre la palla veloce”. L'altra sera, dopo la Coppa Italia, pure Inzaghi ha messo il carico: “Da un mese e mezzo noi e il Milan abbiamo questo problema. Si fatica a giocare così. Un qualche intervento andrà fatto”. 

San Siro, tour de force alle porte con 7 partite in 17 giorni - Il problema, però, è che il tour de force è alle porte per San Siro, anche con un nuovo manto: 7 partite in 17 giorni, fra 6 e 23 gennaio, troppe. A contarle bene sarebbero 8, visto che tre volte si è andati ai supplementari. “L'unica vera soluzione è il riposo — spiega al Corriere, Giovanni Castelli, agronomo della Lega Calcio e responsabile del terreno di San Siro dal 1990 — Si gioca troppo, il prato non riesce a recuperare nonostante la manutenzione. Capisco che i calendari siano intasati e ci sia poco spazio, ma almeno le soste vanno rispettate. Ne va del gioco e della salute”. L'ipotesi di una rizollatura completa durante la sosta è sul tavolo, ma c'è prima da valutare ogni possibile complicazione, visto che i giorni sono pochi e il rischio è che l'erba non attecchisca. M-I Stadio, la società compartecipata da Milan e Inter, sta decidendo in queste ore. Una cosa è certa: il derby scudetto del 5 febbraio meriterebbe un campo all'altezza di San Siro.

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