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Carlos Sainz, "non è una bella sensazione: cosa ci succede 300 km/h". Ferrari, ora è panico

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Con le nuove vetture 2022 e il ritorno dell’effetto suolo, che non si vedeva da più di 40 anni in F1, una delle minacce per la guida riguardanti piloti e team si chiama porpoising: un fenomeno che non era comparso durante le prove al simulatore. Quella sorta di ‘rimbalzo’ della vettura mentre viaggia sui rettilinei. E in poche scuderie sono riuscite a ovviare al problema già dai test di Barcellona, apparso anche sulla nuova F1-75 Ferrari. Carlos Sainz, intanto, spera che si riesca a trovare una soluzione per questo aspetto il più presto possibile. “Non è una bella sensazione — ha detto lo spagnolo ex McLaren e Renault — specie se si pensa che andando a 300 km/h e ci troviamo a saltare su e giù come pazzi di 30-40 mm. È fastidioso, ma spero che si possa risolvere e che i piloti non debbano essere costretti a convivere con questo fenomeno”.

 

Da Sainz a Bottas: “Se problema dura, ci saranno preoccupazioni”
E ancora: “Bisogna avere fiducia negli ingegnere e in tutti i membri del team — ha detto in un’intervista pubblicata sul sito di Motorsport Italia — Le soluzioni arriveranno man mano che impareremo a conoscere queste nuove monoposto”. Un altro team che ne ha sofferto è l’Alfa Romeo: “Direi che il porpoising influisce un po' su tutto — ha detto Valtteri Bottas, neo pilota del team svizzero — Di sicuro quando capita non è piacevole, visivamente diventa tutto un po' più complicato e inoltre perdi carico aerodinamico perché il livello di deportanza cambia e può influenzare anche la frenata”. E ancora: “Ovviamente se questo problema dovesse perdurare potrebbero sorgere delle preoccupazioni circa l’affidabilità di alcune componenti — ha aggiunto il finlandese — Credo che sia stato un qualcosa di inatteso per tutti i team ed ogni squadra sta studiando per capire come risolvere il problema e come ottimizzare gli assetti. È una sfida per tutti”.

 

Il timore di Gasly
Ai due, fa eco il pilota dell’AlphaTauri, Pierre Gasly, che ha sottolineato come in alcune circostanze, specie quando la pressione degli pneumatici sarà minore, la maggior vicinanza delle monoposto all’asfalto potrebbe comportare il ritorno del porpoising: “Di sicuro non è piacevole — ha concluso il francese — La prima volta che si è verificato è stato scioccante perché non ce lo aspettavamo. Ad ogni modo si tratta soltanto di trovare il modo di aggirare il problema”. E ancora: “Bisognerà pensare anche a queste situazioni, ma al momento il nostro sforzo deve essere concentrato sullo sviluppo perché credo che si possa estrarre dell’ulteriore potenziale dalla nostra vettura ed alcuni team siano riusciti a gestire il problema meglio di altri”.

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