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Formula 1, ecco qual è il vero punto debole della Ferrari: quello che nessuno ha il coraggio di dire

Lorenzo Pastuglia
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Imparare la lezione e ripartire fra due domeniche in Azerbaigian. Per Leclerc e la Ferrari non c'è tempo di soffrire, servono nuovi successi che risollevino il morale dopo Spagna e Montecarlo. Al Montmeló per Charles la rottura di turbina e MGU-H - il generatore elettrico che ricava energia dai gas di scarico- e le vette Piloti e Costruttori perse, nel Principato la doppietta sfumata per strategie sbagliate. Il trittico Baku-Montreal-Silverstone fra giugno e luglio ci dirà di più sulla lotta alla Red Bull, intanto però Mattia Binotto e i suoi se ne ritornano a Maranello con alcuni aspetti positivi e altri su cui lavorare.

 


La F1-75 rimane un'ottima auto anche dopo gli aggiornamenti portati in Spagna (il fondo nuovo), capace di tener testa a una Red Bull più forte di motore e meno tra le curve di medio-alto carico. A Montecarlo, infatti, la Ferrari ha dominato su asciutto e bagnato, oltre che sul classico giro-secco in qualifica. Poi ci sono i piloti: Sainz è tornato in forma dopo gare-no, Leclerc rimane l'anti-Verstappen nella lotta al titolo. E anche la questione del degrado-gomme sembra risolta, dopo le sofferenze di Imola e Miami: a Barcellona il giusto assetto trovato sulla vettura ha fatto sì che Leclerc si trovasse da solo in testa, prima del guasto al motore.

 


Da migliorare è invece la strategia, oltre alla necessità di dare in fretta ordini di scuderia. Sulla prima, la Red Bull ha dimostrato tutta la sua bravura a Barcellona - Verstappen vincitore con tre soste, nonostante il Drs difettoso - e domenica nel Principato, sorprendendo la Ferrari con l'undercut di Pérez del 17esimo giro, per poi rispondere a quello dei rivali con gomme d'asciutto. Leclerc, il vero numero uno di Maranello, ne ha pagato le conseguenze, e l'opposizione (seppur saggia) di Sainz via -radio domenica, non rientrato dopo il messicano per passare alle gomme Hard qualche giro dopo, ha mandato in bambola gli uomini Ferrari, costretti a una scelta di sacrificio con uno dei due piloti. E Charles, entrato due giri dopo il "Checo", ha così perso posizioni e punti (ora è a -9 da Max). Sbagli che, in un Mondiale tirato come questo, non sono ammessi.

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