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Jannik Sinner fuori al Roland Garros, infortuni sempre diversi: quel segnale inquietante

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"Il tennis ce l'ho, la testa ce l'ho: ogni giocatore ha un problema, io ho quello fisico". Jannik Sinner è tanto sincero quanto abbattuto spiegando, a Parigi, la sia situazione. Appena uscito dal Roland Garros agli ottavi contro il russo Rublev non per inferiorità tecnica ma per infortunio che l'ha messo ko dopo 2 game del terzo set (e dopo aver dominato il primo), il 20enne talento della Valpusteria vede riaffiorare oggi tutti i dubbi di un deficit muscolare e atletico che rischia di comprometterne una crescita fin qui vertiginosa. Considerato il maggior prospetto al mondo forse solo dopo il fenomenale Alcaraz, Sinner avrebbe avuto un tabellone assai favorevole con tutti i più ostici rivali dall'altra parte e la strada spianata verso la finale. Tra lui e il sogno, però, ancora una volta ci si è messo di mezzo il suo corpo, fragile. 

 

 

 

Il 2022 doveva essere l'anno della consacrazione definitiva ma dopo 6 mesi rischia di già di dover venire archiviato come quello dell'addio al coach che l'ha forgiato, Piatti (sostituito con Simone Vagnozzi), e dei dolorosi imprevisti. Andando in ordine cronologico, Sinner si è dovuto ritirare agli Open di Indian Wells al quarto turno (contro Kyrgios, per un non meglio identificato "malessere"), ai quarti di finale del Miami Open contro l'argentino Cerundolo per vesciche, in casa agli Internazionali di Roma sempre ai quarti contro Tsitsipas (problema all'anca) e ora a Parigi, per un forte dolore al ginocchio. In tutti i casi, nonostante i guai, Sinner stava giocando match molto equilibrati, quando non letteralmente dominati. Un rammarico ancora maggiore.

 

 



Il fatto però che ogni infortunio sia differente dall'altro è significativo: non c'è una "cronicità" specifica, ma sicuramente il fisico ancora esile di Jannik sembra in una fase di transizione, di crescita. La speranza è che il percorso si completi in fretta e senza strascichi. "C'è da capire prima di tutto da dove parte il problema - ha detto con un filo di voce dopo il ko con Rublev -. È difficile parlare in questo momento: potevo andare lontano in questo torneo e quella è la cosa che mi rode di più". Sul fisico, sottolinea, "ci si può lavorare: so dove voglio andare e quanto voglio lavorare. Sono disposto a fare tutto per arrivare molto in alto, non è un infortunio che mi ferma, anche dovesse esserci un periodo senza tornei".

 

 

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