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Matteo Berrettini salta Wimbledon, "viene un sospetto": clamorosa teoria sul tampone

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La corsa di Matteo Berrettini per raggiungere il suo sogno è finita. Il tennista romano infatti non parteciperà a Wimbledon per colpa del Covid. A dare il triste annuncio è stato lui stesso, sollevando parecchie critiche. Molti infatti non hanno condiviso la decisione dello sportivo di rinunciare alla sfida. Altrettanti non hanno poi nascosto qualche sospetto. In particolare una lettrice di Repubblica ha scritto a Francesco Merlo

 

 

"A me il gesto di Berrettini non pare per nulla commovente. Non era tenuto a fare il tampone, e ne ha fatti due, tanto per essere sicuro di essere positivo. Viene il sospetto che volesse trovare una scusa per non scendere in campo, ma ottenere il plauso di (quasi) tutti, come sta succedendo". Insomma, un modo come un altro per dire che Berrettini temesse di non vincere la gara. 

 

 

Da qui la replica del giornalista: "C'è, inconsapevole, un concentrato di Arcitaliano, che sicuramente Berrettini non merita. Si comincia con il malanno come virtù (la Traviata). Poi c'è il rifugio gozzaniano: "Non amo che le rose che non colsi. / Non amo che le cose / che potevano essere e non sono state". C'è il borghese stanco di Longanesi: "Esibiva medaglie che non aveva conquistato". Quindi il Moretti di "mi si nota di più...". Infine, e vale per lei e per me, cara Giuliani, c'è Andreotti: "A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca"". Che Berrettini si sia frenato da solo non è dato sapersi. Pochi giorni prima, il tennista si diceva più carico che mai perché "a Parigi, Londra e New York, nel 2021, ho perso sempre da Djokovic. Direi che è arrivato il momento di batterlo". E invece...

 

 

 

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