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Palomino e il doping, Zeman: "Nandrolone, fa pensare"

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Il caso di Josè Luis Palomino, difensore centrale argentino dell'Atalanta positivo alla sostanza vietata Clostebol Metabolita, scatena anche Zdenek Zeman, l'ex allenatore tra le tante del Foggia dei miracoli, Lazio e Roma che proprio sul doping aveva scatenato negli anni Novanta una guerra senza quartiere soprattutto contro la Juventus. Dalle pagine del Tempo, il boemo si mostra inquietato dalla vicenda: "Il caso di positività di Palomino è una vicenda strana, non lo so cosa pensare, mi spiace per il ragazzo e spero tanto sia un caso isolato. Lo spero per davvero, vediamo quello che si scopre andando avanti. Certo, trovare il nandrolone dopo un test a sorpresa fa un po’ pensare e riflettere, ma possono essere tante le cause. È strano, lo ripeto, ma si deve aspettare: mi auguro sia una casualità".

 

 

 

 

L'ombra del doping evocata da Zeman nelle ore precedenti era stata allontanata con forza dal giocatore e dal club bergamasco allenato da Gian Piero Gasperini. Secondo Palomino, la presenza di nandrolone sarebbe stata legata all'uso incauto di una pomata, che però non risulta dalle prime analisi. Anche per questo l'Atalanta ha annunciato il ricorso alle contro-analisi, convinta dell'innocenza del 32enne.

"Non mi pento di nulla di quello che è stato anni fa sul doping e quello che dissi - sottolinea poi Zeman tornando su quelle polemiche -, anzi ne vado ancora fiero e ancora oggi la gente mi ringrazia, non so se le mie parole servirono a qualcosa, qualcuno lo penso, non lo so. Quella fu una situazione pesante, ma io con la Juve non ho nulla. Mi fanno solo schifo le persone che provano a barare, a non seguire le regole come fanno tutti e poi ero preoccupato della salute degli atleti. Oggi? Non ho le prove, naturalmente, ma nel calcio e nello sport in generale, credo sempre anche oggi ci sia qualcuno che provi ad alterare o a seguire strade diverse dal lavoro vero e proprio, dallo sport puro".

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