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Stefano Pioli e Milan, "rinnovo sul più brutto"

Federico Strumolo
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Che il Milan creda in Stefano Pioli non è certo una sorpresa, ma la decisione di rinnovargli il contratto appena dopo la deludente sconfitta in casa del Torino di domenica (2-1) vale senza dubbio il più importante degli attestati di stima. I rossoneri, infatti, prolungano fino al 2025 l'intesa inizialmente in scadenza al giugno del 2023, con adeguamento dello stipendio, che passerà da circa 2,8 milioni di euro netti a stagione più bonus, a 3,5 milioni di sola parte fissa (gli allenatori più pagati del campionato restano Massimiliano Allegri della Juventus e José Mourinho della Roma, entrambi a 7 milioni di base annua). Una notizia che era nell'aria da qualche settimana, ma che nessuno pensava potesse concretizzarsi già ieri pomeriggio, quando l'emiliano ha raggiunto Casa Milan per la firma sul contratto, prima dell'annuncio ufficiale arrivato poco dopo. «Ac Milan è lieto di annunciare il rinnovo del contratto di Stefano Pioli fino al 30 giugno 2025. Dopo aver intrapreso un cammino virtuoso, culminato con la vittoria del campionato 2021/2022, il Milan e Stefano continueranno insieme un progetto ambizioso che rispecchia i valori e la storia del club» si legge nella nota apparsa sul sito della società di via Aldo Rossi.

 

 

 


«ERA IL MIO DESIDERIO»

«Firmare il rinnovo con il Milan è molto emozionante, è quello che desideravo, ringrazio la proprietà e l'area tecnica, anche per le tempistiche. Questo mi dà ancora più carica e motivazione per fare quello che stiamo facendo» racconta il diretto interessato ai canali ufficiali del club, prima di concludere: «I tifosi ci stanno dando tantissimo, un supporto che sentiamo e noi facciamo di tutto per regalargli soddisfazioni. Ho sempre creduto in quello che faccio e appena sono entrato a Milanello ho avvertito l'energia giusta per costruire qualcosa di importante. Il nostro è un percorso che deve ancora svilupparsi, ma vogliamo essere ambiziosi. Ora sappiamo quanto è bello vincere, ma anche quanti sacrifici ci vogliono per riuscirci. Il Milan mi è entrato dentro, è difficile da descrivere, sono felice di allenare questo club e stare con i nostri tifosi».

Una scelta, di andare avanti con il tecnico campione d'Italia, arrivata, per di più, in un momento estremamente delicato per i rossoneri, tra la fuga in campionato del Napoli (il Milan è terzo a sei punti dagli azzurri) e la decisiva partita di Champions League di domani contro il Salisburgo (alle 21, in diretta esclusiva su Amazon Prime Video), fondamentale per raggiungere il primo obiettivo stagionale del Diavolo (serve almeno un pareggio per festeggiare una qualificazione agli ottavi di finale della massima competizione europea che manca dalla stagione 2013/14).

 

 

 

LE CRITICHE

E ancora di più se si pensa che dopo la già citata sconfitta di Torino, in tantissimi non hanno risparmiato frecciate a Pioli, colpevole, secondo la critica, di aver esagerato con le rotazioni in vista dell'importante sfida di Champions, sacrificando la gara di campionato (in molti non hanno gradito la scelta di risparmiare dal primo minuto pedine fondamentali come Olivier Giroud, Ismael Bennacer e Simon Kjaer, e aver sostituito all'intervallo Rafael Leao, Brahim Diaz e Pierre Kalulu). E chissà che nella scelta di Paolo Maldini e Ricky Massara non ci sia anche lo zampino delle voci di corridoio che volevano la Juventus interessata al tecnico nato a Parma 57 anni fa (e con un passato proprio in bianconero da calciatore, dal 1984 al 1987) per sostituire il deludente Massimiliano Allegri. Così il Milan blinda il suo condottiero e dà continuità a un progetto che ha riportato i rossoneri al vertice del calcio italiano. D'altronde, Pioli ereditò nell'autunno del 2019 una squadra in difficoltà da anni, per poi regalare in due stagioni prima il ritorno in Champions (grazie al secondo posto nel 2020/21) e poi un favoloso scudetto, con la cavalcata trionfale terminata in casa del Sassuolo il 22 maggio scorso. «Il momento migliore della mia esperienza al Milan è sicuramente quello di Sassuolo, arrivare all'ultima partita del campionato e affrontarla con quel coraggio è stato molto importante» ricorda lui. E chissà che non sia il primo di una lunga serie di successi del Milan di Stefano Pioli. 

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