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Qatar 2022, Jude Bellingham: la stellina che combatte una maledizione

Leonardo Iannacci
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Si gioca anche a tennis, non solo a calcio, tra le dune del deserto del Qatar. Lo ha fatto l'Inghilterra battendo per 6-2 l'Iran. Chiaro il messaggio: stavolta, cari ragazzi, ci siamo anche noi, dopo 56 anni di digiuno siamo stanchi di essere dileggiati dal mondo intero che ricorda la Coppa Rimet vinta nel 1966, a Wembley, come l'unico, misero trofeo centrato da noi, maestri del calcio. Contro l'Iran i "bianchi" di Southgate hanno evidenziato di essere una squadra in palla, trascinata non dal suo storico capitano, Harry Kane, ma da una pugno di giovanissimi.

 

 

E non parliamo dell'atteso Foden, che ha giocato solo una manciata di minuti, bensì del duo costituito da Jude Bellingham, stellina 19enne (è nato il 29 giugno 2003, sotto il segno del Cancro) del Borussia Dortmund, club nel quale è approdato dal Birmingham, e da Bukayo Sakà, 21enne centrocampista offensivo dell'Arsenal leader della Premier. Entrambi sono stati decisivi contro i malcapitati iraniani. Bellingham, inseguito da grandi club e destinato a lasciare presto Dortmund, ha aperto le danze con una voleè di testa che ha squassato l'Iran. Sakà ha timbrato una doppietta che ha chiuso il discorso.

 

 

Direte voi: l'Inghilterra? Ma sono 13 campionati del mondo che i cosiddetti maestri della pedata tornano a Londra come i pifferi di montagna, suonati e mai vincenti? Da quella finale del 1966, rubacchiata alla Germania per via di un gol-non-gol che un guardialinee russo compiacente assegnò a Bobby Charlton e soci, l'Inghilterra ha collezionato una serie di flop senza precedenti. Tuttavia, fatto curioso, più la nazionale perdeva e più la Premier League assumeva negli anni uno spessore tecnico e atletico di qualità, diventando il campionato nazionale più bello, ricco e affascinante del pianeta. Un mood calcistico che non è riuscito, per anni, a produrre una nazionale altrettanto di qualità ma che, tra la sabbia del Qatar, potrebbe sorprendere e riscuotere, con gli interessi, mezzo secolo di delusioni. Io, quasi quasi, mi gioco un paio di scellini su Bellingham e soci.

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