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Juventus, cosa spunti sugli stipendi nelle chat dei giocatori

Marco Bardesono
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I «nuovi pareri legali e contabili degli esperti indipendenti» della Juventus hanno caldamente suggerito le dimissioni in massa del CdA bianconero. Perché i fronti sui quali la Vecchia Signora dovrà difendersi e destreggiarsi tra una marea di accuse, sono più d'uno: la procura di Torino, la Consob e la Giustizia Sportiva. Proprio quest' ultima potrebbe scrivere un verdetto che farebbe ripiombare la Vecchia Signora nell'anno più buio della sua storia, il 2006, quando la squadra venne retrocessa in serie B. Fu anche revocato lo scudetto 2004-2005, non le fu assegnato quello del 2005-2006 e la società pagò una multa di 80mila euro. Fu l'effetto di "Calciopoli" e allora, come oggi, fu John Elkann, amministratore delegato di Exor (che detiene il 65% delle quote sociali) a fare pulizia.

 

 


Al vertice fu nominato Giovanni Cobolli Gigli che traghettò la squadra fino all'arrivo di Andrea Agnelli. Oggi una retrocessione, dopo l'acquisizione da parte della procura Federale degli atti dell'inchiesta torinese, appare una possibilità tutt' altro che inverosimile. E non sarà sufficiente il «così fan tutti», fin qui utilizzato per farla franca, come «mal comune mezzo gaudio». Negli atti, infatti, ci sono anche le ultime risultanze investigative, quelle che avrebbero messo nell'angolo la dirigenza bianconera: dai verbali degli ultimi interrogatori dai quali si evince una netta frattura all'interno del CdA, alle chat dei calciatori che parlavano bellamente tra loro, di dilazioni di pagamento durante il periodo Covid, quantomeno irrituali, e di «scritture private da firmare» caldeggiate anche dal capitano della squadra Giorgio Chiellini.

IL FILONE PENALE
Sempre riguardo al "filone penale", c'è da sottolineare che la richiesta di arresto (doAlcuni tra i numerosi "meme" comparsi sui social dopo la notizia delle dimissioni del Cda bianconero. Dall'alto: il nuovo sponsor della Juve è "Gip"; ironia sul "Sergente" Milinkovic-Savic, obiettivo di mercato dei bianconeri; il nuovo logo della Juve con la doppia J "in fuga" miciliare) per Andrea Agnelli, respinta dal Gip nel luglio scorso, era stata impugnata dalla procura torinese e, a oggi, il tribunale del Riesame ancora non si è pronunciato, ma lo dovrà far nei prossimi giorni.


Gli inquirenti hanno fondano la loro opposizione su due elementi: la possibile reiterazione del reato e l'inquinamento delle prove. Ovviamente, venendo meno la possibilità per Agnelli di poter agire in seno alla società, in quanto dimissionario, l'ex presidente non sarebbe più in grado di «inquinare e reiterare» e cadrebbe la necessità del provvedimento cautelare. Un altro rischio a cui la società si sarebbe sottoposta, se il CdA fosse rimasto in carica e il bilancio fosse stato approvato in tempi brevi, è quello del commissariamento e per la Juventus le conseguenze sarebbero state devastanti.

 

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Ma gli attacchi alla Vecchia Signora arrivano anche dall'estero. Ieri la Liga spagnola ha "denunciato" le presunte irregolarità della società per «promuovere un calcio economicamente sostenibile in Europa» e ha chiesto che le autorità competenti «applichino sanzioni sportive immediate al club». Infatti, nell'aprile scorso, la Liga aveva sporto denuncia per violazione del fair play finanziario alla Uefa contro la Juventus, e anche contro Manchester City e Paris Saint Germain. E sempre nel mese di aprile aveva preso il via l'indagine della Consob che contestualmente alla procura si sta concentrando sia sulle plusvalenze che sulla manovra stipendi.
 

RELAZIONE CONCLUSIVA
Dalla prima richiesta di accesso agli atti, si è giunti a una relazione conclusiva di 121 pagine. La delibera in cui Consob tira le fila della sua ispezione, parla di «carenze e criticità» nei bilanci 2020 e 2021 e in conclusione accerta la loro «non conformità». Nel mirino finiscono gli scambi sopravvalutati di 15 giocatori, «operazioni incrociate», senza flusso di denaro, sulla base di età, nazionalità, comportamento. La parola «soggettività» viene usata più volte dalla Juventus per giustificare il valore dei giocatori. In realtà ci sono siti specializzati per questi calcoli, ignorati dal club, ma non dalla Consob. Pjanic e Arthur, ad esempio sono stati scambiati con il Barcellona al 40 e 29% oltre il valore dato da Transfermarkt. Ma è un'inezia rispetto al 900%, 1600% e persino 2.500% in più del valore dato a calciatori meno noti, scambiati con club minori. Consob dedica poi un capitolo alle «manovre stipendi» realizzate per restituirli e «per evitare il "muro contro muro" con i calciatori e si osserva un modus operandi singolare con la società che firma e fa firmare accordi con i propri dipendenti e poi giudica quegli stessi accordi come irrilevanti». Insomma, per la vecchia Signora si prospettano tempi duri, da tutti i punti di vista.

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