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Gianluca Vialli, Luciano Moggi: "Cosa mi ha lasciato", un dono impensabile

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Addio Gianluca Vialli: il campione è morto a 58 anni, gli ultimi 5 trascorsi a lottare contro quel maledetto tumore al pancreas che se lo è portato via. Campione dentro e fuori dal campo, si fatica a ricordare un uomo di calcio amato come lui da compagni e tifosi, a prescindere da ogni tipo di fede e di colore. 

Nel 1996, Gianluca Vialli alzò a Roma la Champions League vinta con la Juventus, una Juve in cui c'era Luciano Moggi, lo storico ex dg, che a caldo, dopo la scomparsa dell'ex attaccante bianconero (e di Chelsea, Sampdoria e Cremonese), ha speso parole sentite e commosse con Fanpage.it.

"Luca lo ricordo sia come uomo che come giocatore. Pensi un po' che c'è una libreria che mi ha lasciato Vialli. Lo ricordo come sportivo, era splendido, dedito al lavoro. Ma anche come uomo. Era un uomo vero, un uomo che affronta le cose con serietà", ricorda Luciano Moggi, rivelando la curiosità di quella libreria ricevuta in dono e della quale non si era mai sentito parlare.

 

E ancora, aggiunge Luciano Moggi: "Pensare che non c'è più è triste. Ha lottato per cinque anni con questo male che non lascia scampo". Sul trionfo in bianconero afferma: "Lo ricordo quando ha alzato la Coppa dei Campioni a Roma. Quello è un ricordo indelebile e rappresentata il Vialli sportivo". "Chi lo conosceva come uomo era affascinato dal suo modo di comportarsi e dal suo modo di essere. Parlava sempre, parlava di tante cose e facendo delle battute alleviava le fatiche del lavoro. Questo era Vialli", conclude Luciano Moggi.

 

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