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Andrea Agnelli travolto, "ecco gli 11 reati": la Juve ora trema davvero

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A 48 ore dalla sfida che può valere un intero campionato, quasi nessuno parla di ciò che attende la Juventus fuori dal campo. Tra bilanci falsati, manovre stipendi, partnership con altre squadre e plusvalenze farlocche, sono molteplici le accuse rivolte al club bianconero, che non ha caso ha visto dimettersi il presidente Andrea Agnelli e tutto il consiglio di amministrazione per parare il primo colpo della procura di Torino, che aveva chiesto misure cautelari per il timore che di reiterazione del reato. 

 

 

Il solito Paolo Ziliani, una delle poche voci fuori dal coro del giornalismo sportivo italiano, ha condiviso sui social un estratto degli atti del procedimento penale nei confronti della Juventus e di tutti gli attori coinvolti, in particolare la triade formata da Agnelli, Pavel Nedved e Fabio Paratici. Ci sono 17 ipotesi di reato, con i pm che innanzitutto parlano di “disegno criminoso” sui bilanci: viene messo in evidenza come il club abbia diffuso “notizie false circa la situazione patrimoniale, economica e finanziaria della società, concretamente idonee a provocare una sensibile alterazione del prezzo delle azioni ordinarie” quotate in Borsa. 

 

 

In pratica l’accusa è di aver truccato il bilancio di esercizio chiuso il 30 giugno 2019, con le perdite che erano di 84,5 milioni e che invece sono diventate di 39,9 milioni. Dalle carte emerge inoltre l’ipotesi sulle scritture private - relative agli stipendi dei calciatori in pieno Covid - che sarebbero state “occultate e destinate alla distruzione, una volta esaurita la funzione di garanzia”. Si parla anche della famosa “carta di Ronaldo”, così come di tutti i documenti sottoscritti da dirigenti della Juve e calciatori che erano occultati presso studi professionali e che contenevano gli “impegni incondizionati” del club a garanzia del pagamento degli stipendi. In conclusione, la procura sostiene che sussistono “gravi indizi di colpevolezza” a carico di Agnelli, Paratici, Nedved, Gabasio, Re, Bertola e Cerrato. 

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