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Juve, la "carta Ronaldo" esiste davvero: eccola

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La "carta Cristiano Ronaldo", tanto chiacchierata, non solo esiste davvero, ma ora emerge anche nella sua fisicità: il Corriere della Sera, infatti, pubblica il foglio che potenzialmente può affondare la Juventus.

"Egregio Signor Cristiano Ronaldo dos Santos Aveiro", si legge nell'intestazione. Dunque l'oggetto della comunicazione, ossia un "Accordo Premio Integrativo - Scrittura Integrativa". E nel dettaglio la carta-CR7 prevede quanto segue: "Facciamo seguito alle intese intercorse e uniamo alla presente il documento relativo al premio integrativo riconosciuto a suo favore (Accordo Premio Integrativo) e l’ulteriore scrittura integrativa dell’Accordo Premio Integrativo (“Scrittura integrativa”)". Questa la carta che, teoricamente, non sarebbe dovuta esistere. La carta evocata in una intercettazione tra il capo dell'ufficio legale bianconero, Cesare Gabasio, e il ds, Federico Cherubini. Il documento è stato trovato nello studio dell'avvocato Federico Restano, a Torino, lo scorso 23 marzo.

In calce la firma di Fabio Paratici, ex ds della Juventus, indagato insieme ai vertici societari. Secondo le toghe la carta si intreccia in una manovra sugli stipendi relativi alla stagione 2020-2021 e dimostrerebbe la presunta rinuncia fittizia delle mensilità da parte di alcuni giocatori.

Ancora, il testo recita: "Nel confermare gli impegni assunti nei predetti documenti, ci impegniamo altresì a consegnarvi entro il 31.07.2021 l’Accordo Premio Integrativo ritrascritto sui moduli federali “Altre Scritture” a oggi non disponibili, e la Scrittura integrativa debitamente sottoscritta". Un documento mai depositato in Lega e che fa riferimento a un debito residuo della Juventus col portoghese, debito maturato prima del suo trasferimento al Manchester United. E da pagare resterebbero ancora 19,6 milioni di euro. Anche se in un secondo allegato si mette in chiaro che "nell'ipotesi in cui, a seguito di suo trasferimento definitivo, la condizione stabilita per la maturazione dei premi individuati (…) non possa verificarsi, Lei avrà diritto a percepire un incentivo all’esodo".

Il punto è che secondo gli inquirenti il debito non sarebbe mai stato iscritto a bilancio. Cristiano Ronaldo, da par suo, non si è mai presentato dai pm per rispondere alle domande. I suoi legali avevano fatto sapere che il calciatore non aveva mai visto il documento e che non ne possedeva alcuna copia. E il quadro, ora, per la Juventus si complica drasticamente.

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