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Jannik Sinner, che lezione! "Hanno fatto cose più importanti"

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“Essere un esempio è il risultato di quello che ho fatto negli anni passati e di quello che sono stato prima. Devo tanto ai miei genitori e alle scelte che ho fatto perché sono andato via da casa presto e ho investito tanto sulla mia passione che per fortuna ora è il mio lavoro”. Commenta così Jannik Sinner, che da numero otto ha fatto il suo esordio stamattina alle 11 agli Internazionali di Roma contro Kokkinakis (liquidato con un secco 6-1, 6-4), il gemello buono di Nick Kyrgios. L’altoatesino ha parlato a Il Messaggero: “Vedere i bambini felici quando firmo una pallina mi fa capire quello che sono in quel momento — ha detto —. Poi certo bisogna sempre andare in campo e vincere partite, e io sono qui per vincerne il più possibile. Nel nostro torneo più importante noi italiani possiamo dire che siamo favoriti tutte le settimane, io a ogni torneo sento che posso fare qualcosa di positivo. Ma non facciamo paragoni, ci sono stati campioni che hanno fatto cose più importanti, come Pietrangeli e Panatta”.

Sinner: “Djokovic ha esperienza unica. Roma trampolino di lancio prima di Parigi” 
E Djokovic? “Ha un'esperienza unica e quando è stato in difficoltà poi a Roma si è sempre ritrovato, dopo che ha passato i primi turni torna il favorito: Alcaraz invece porta tutta la sua esperienza e positività”, ha detto ancora Sinner al Messaggero. L’altoatesino adora giocare a Roma: “Storicamente, è un torneo molto bello e vincente per me, spero che sia ancora il grande trampolino di lancio per Parigi, dove voglio giocare al meglio», dice. Però la terra è infida, gli irrita gli occhi con le lenti a contatto: “Ogni rimbalzo è diverso, è una superficie viva — ha aggiunto Sinner —, con vento e pioggia cambia ogni giorno ancora. Ci sono più variabili delle altre superfici e io ci metto di più ad adattarmi che altrove”.

 

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