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Italia, la nazionale fa pena ma... cosa sta succedendo sul mercato

Renato Bazzini
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Mentre la Nazionale italiana fa pena, gli italiani fanno gola. Sia ai club di serie A, che stanno cercando di riportare gli azzurri al centro dei loro progetti, sia a quelli esteri, sempre più attratti dalla contemporaneità dei nostri talenti. Chi li ha, li tiene stretti. O almeno ci prova.

Vedi l’Inter che respinge offerte per Barella a destra e a sinistra. Dopo i 60 milioni del Newcastle e gli ancora timidi tentativi del Liverpool, è arrivata una fantascientifica proposta di scambio dal Chelsea. Barella per Lukaku. No, grazie è stata la risposta. Perfino la curva si è esposta con un posta protezione di Barella, sottolineando come avere italiani in rosa sia di nuovo decisivo, anche in Europa. L’Inter lo ha dimostrato presentando mezza formazione azzurra nella finale di Champions: oltre a Barella c'erano Acerbi, Darmian, Dimarco e Bastoni.

Vista l’efficacia del blocco, l’Inter ha rinnovato Darmian, sta per prolungare il contratto di Bastoni e ha riscattato Acerbi. Ma non basta e vuole aggiungere un azzurro alla rosa, Frattesi, utilizzando un vantaggio: i calciatori italiani sono ora consapevoli che c’è interesse interno verso di loro, quindi preferiscono rimanere in Italia anziché andare all’estero. Così Frattesi ha fatto sapere al Sassuolo di preferire la serie A alla Premier, provocando un certo fastidio al direttore Carnevali. Il quale dovrà accontentarsi di meno soldi e qualche contropartita tecnica in più. Già che c'è, la chiede a sua volta italiana: Mulattieri, attaccante da 12 reti in B, che l’Inter si è ripresa dal Frosinone proprio per girarlo al Sassuolo assieme ad una ventina di milioni che dovrebbero arrivare da un Gosens spinto sul mercato dalla crescita di Dimarco, altro italiano assai apprezzato in Premier.

Chi non ha giocatori italiani, si è messo a cercarli perché finalmente si è diffusa l’idea che è meglio un azzurro Da destra in senso orario: Barella (25 anni), Scamacca (24), Zaniolo (23) e Frattesi (23) (Getty) rispetto a due o tre stranieri, anche se costa tanto quanto. È il caso del Milan che tra i titolari ha solo Calabria e Tonali proprio perché Maldini attingeva soprattutto all’estero. I pochi azzurri che ci sono non sono sul mercato e, per il resto, altro che algoritmi e giocatori sconosciuti, i rossoneri sembrano voler aggiungere l’usato sicuro italiano su indicazione di Pioli. Così per la fascia destra spunta di nuovo Berardi, che considera terminato il suo tempo a Sassuolo: servono 20 milioni, tanti ma non troppi. La stessa idea però l'hanno avuta sia la Lazio (che schiera già Immobile, Cataldi, Provedel, Romagnoli, Casale e Zaccagni) sia la Fiorentina, disposte a spingersi a 13 milioni. 

 

Le alternative? Il redivivo Zaniolo, che spinge pressa il Galatasaray per essere ceduto in Italia, e Gnonto del Leeds. La Juventus ha sempre avuto un nucleo azzurro. Quando si è sgretolata la BBC (Bonucci, Barzagli, Chiellini, più Buffon), ha smesso di vincere. Ora lucida il nuovo centrocampo tricolore composto da Locatelli, Fagioli e il rientrante Rovella, e valuta se cedere Miretti in prestito al Genoa. Di contro deve far fronte all'assalto a Chiesa dall’estero: il Liverpool è interessato. Se il Napoli vuole aggiungere Scalvini al solo Di Lorenzo, la Roma può contare sui leader italiani Pellegrini, Cristante e Mancini, e ne gradirebbe due in più: Tiago Pinto proverà ad aggiungere Vicario a fine mercato, non prima di aver sostituito l'infortunato Abraham con Scamacca in prestito dal West Ham. Gli italiani interessano a tutti e il campionato italiano interessa agli italiani: Jorginho e Verratti rientrerebbero volentieri in patria ma i loro contratti non lo permettono. Peccato per loro.

 

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