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Juve, obiettivi stravolti: nuovo bomber nel mirino, il nome è impensabile

Claudio Savelli
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'Tutte le grandi cercano una prima punta, e questo ormai è chiaro. Ma che tipo di punta cercano? Una fatta e finita, pronta all’uso qui e ora, che non abbia bisogno di tempo per crescere. Sono rimaste scottate dalla carestia di reti dell’ultimo campionato: solo Osimhen tra i nove puri le ha garantite e infatti il Napoli ha vinto lo scudetto. Quelle portate da Lukaku all’Inter si sono concentrate nelle ultime sette giornate e sono bastate per convincere i nerazzurri a tentare l’acquisto definitivo. È una convinzione che ha inebriato lo stesso Lukaku: una parte della distanza tra Inter, che ha anticipato un’offerta da 25 milioni, e il Chelsea, che ne chiede 40, la colmerà il belga in persona rinunciando ad un milione e mezzo all’anno, passando dagli 8,5 dell’ultima stagione a 7 spalmati su un quadriennale, in modo tale che l’Inter possa ammortizzare il suo peso a bilancio. Così il club potrà spingersi oltre quota 30 milioni come offerta complessiva, sperando che i Blues capiscano lo sforzo.

Anche l’altra metà di Milano guarda avanti, in due sensi: al reparto offensivo e al futuro, che non può essere il quasi 37enne Giroud. Ma anche per una proprietà che vuole solo giovani come quella rossonera, l’attaccante deve essere un trentenne. È sempre più difficile che sia Morata, viste le richieste di ingaggio, ed è sempre più facile che sia Taremi, che costa di più come cartellino (18-20 milioni la richiesta del Porto anche se è in scadenza tra un anno) ma guadagna un quarto, ovvero 1,8 milioni netti a stagione. E segna di più, con più facilità (76 reti in 126 presenze tra Rio Ave e Porto), prescindendo dal gioco. È esattamente ciò che cerca il Milan che sta aggiungendo centrocampisti (Loftus-Cheek) e trequartisti (Pulisic) verticali e diretti e non ha così bisogno di un centravanti che leghi il gioco come Giroud. Insomma, la nuova dirigenza sembra dare particolarmente peso alle indicazioni di Pioli, il cui disegno tattico è chiaro (più fisico, corsa, intensità, per un Milan d'assalto) e la cui rilevanza nel club è cresciuta. 

 

Nella Juventus la situazione è opposta: il potere è stato assegnato a Giuntoli, nuovo deus ex machina del mercato. E i primi movimenti sembrano andare nella direzione del player-trading tanto caro all’ex ds del Napoli: via chi guadagna di più, come Vlahovic e Pogba, e dentro chi è in fase ascendente della carriera, quindi può essere rivendibile. Dovessero arrivare offerte da almeno 50 milioni per Vlahovic (su Pogba invece la speranza è che accetti l’Arabia) dal Chelsea o dal Manchester United (il Bayern sembra preferire Kane), verranno prese in considerazione. Nel frattempo sono state richieste informazioni al Siviglia per En-Nesyri, 26enne marocchino reduce da un’annata con 12 gol, di cui uno decisivo proprio alla Juventus in semifinale di Europa League. La risposta? Costa 30 milioni, più o meno la metà di quanto porterebbe Vlahovic. Se mettiamo a confronto gli ingaggi7 milioni netti per il serbo, 1,4 per il marocchino - non sarebbe un esborso eccessivo. Anzi..

 

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