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Lukaku, Aldo Serena durissimo: "Ha sbagliato tutto"

Leonardo Iannacci
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 Parlando di pallone, la prova del nove è sempre meglio farla interpellando un “nove” vero, un centravanti da 161 gol in serie A. Aldo Serena, che sapeva bene come bucare le reti in tutti i modi di destro, di sinistro, di testa - ed era un ariete in area, assiste a questo calciomercato nel segno dei centravanti con interesse. I nomi in copertina sono tutti in quel ruolo. A partire dall’affaire-Lukaku.


Serena, il suo giudizio su Lukaku, un giocatore e, soprattutto, un uomo che giura fedeltà all’Inter, dice mai alla Juve e poi tradisce? Lei era conosciuto come il centravanti con la valigia avendo giocato con Milan, Inter, Juve e Torino. Ma la professionalità e la correttezza non le sono mai mancate... 
«Il cartellino era dell’Inter che gestiva le mie destinazioni. Altri tempi, non avevo neppure un procuratore. Mi ha fatto specie vedere Lukaku così poco attento. Addirittura non rispondeva al telefono ad Ausilio, nè lui nè il procuratore. Così non si fa. L’Inter ha fatto bene a dar loro il benservito quando si sono rifatti vivi».
Ora il belga è un desiderio di Allegri: lei cambierebbe il 23enne Vlahovic col 30enne Lukaku?  
«No ma ci sono variabili non legate all’aspetto tecnico ma da considerare. Giuntoli lo ha ammesso. Questo è il calcio dei bilanci non solo dei moduli e dei gol. A suo tempo la Juve aveva pagato 80 milioni il serbo e ora fa due conti».
Si vocifera di un sacrificio anche di Chiesa... 
«Su questo non sarei d’accordo, lo terrei e lo farei giocare come seconda punta in un 3-5-2. Non da esterno come è stato costretto al suo rientro dopo il grave infortunio. Chiesa ha nei piedi 15-20 gol all’anno ma soltanto se sta vicino alla porta».
L’Inter, ma anche Roma e Juve, pensa a Morata come prima opzione: scelta giusta? 
«È un ottimo usato sicuro. Lo spagnolo ha esperienza di calcio internazionale e, soprattutto, è intercambiabile con Lautaro. Morata può giocare più ruoli».

 

 

 


Anche il Milan è alla ricerca di un centravanti: chi vedrebbe bene nel gioco di Pioli? 
«Premessa: quest’anno Stefano cambierà quasi sicuramente modulo non avendo più Tonali. Secondo me passerà dal 4-2-3-1 al 4-3-3 con Rejnders in mezzo, bravo negli inserimenti e con Leao e Pulisic sui lati dell’attacco. Al centro vedrei benissimo Taremi con Giroud di supporto».
Dopo le uscite quasi provocatorie di De Laurentis che ha valutato Osimhen 150-160 milioni di euro, sembra che al centro dell’attacco del Napoli resti il nigeriano. Una polizza per i campioni d’Italia? 
«Assolutamente sì. Dopo la partenza di Kim sarebbe stato complicato per i tifosi metabolizzarne l’assenza. Quando il Napoli venne eliminato nei quarti di Champions dal Milan, chi mancava in quelle sfide perché infortunato? Osimhen».
Hojlund diventerà il top player che promette di essere? Ha già valutazione pazzesche... 
«Guardi, glielo auguro ma l’Atalanta è un mondo calcistico a parte. Gasperini esalta tutti i suoi giocatori dal punto di vista tecnico e fisico e li fa rendere al 150 per cento. Alcuni di essi venduti ad altre squadre non hanno reso come a Bergamo. Hojlund è bravo ma acquistandolo bisogna tener conto anche di quell’aspetto».
Alla prova del 9 chi piange è la nazionale di Mancini. Immobile ha ricevuto un’offerta pazzesca dalla solita Arabia e Retegui è ancora un rebus. Il problema resta il centravanti? 
«In parte sì ma la vittorie dell’Under 19 agli Europei e il secondo posto dell’Under 20 ai Mondiali devono far pensare positivo. Il Mancio è uno scopritore di giocatori per l’azzurro. Li ha spesso cercati anche se non erano titolari nei club, ed è il caso di Zaniolo, anche in B o all’estero. Sembra un cercatore di funghi nei boschi. E poi c’è sempre Scamacca».

 

 

 


Cosa pensa della poco simpatica battuta di CR7: la serie A era morta prima che arrivassi io?
«Che poteva risparmiarsela: è stato un giocatore fenomenale ma come leader è mancato. E anche come uomo di calcio, lo si è visto in questa frase poco felice».
I 161 gol in serie A lei li ha segnati in un calcio diverso da quello attuale, senza Var e dove volavano botte al centro dell’area: si prendevano e si davano. Oggi esiste un nuovo Aldo Serena? 
«Sono incuriosito da Lucca, il centravanti-pivot ora all’Udinese. È alto 2 metri ed è una novità tattica nel calcio di oggi. E poi Udine è, come Bergamo, un mondo a parte per far crescere bene i giocatori».

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