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Ferrari, gelo per le parole di Leclerc: "Devo ancora capire"

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Il terzo posto non basta, questa SF-23 è inferiore di troppo rispetto alla Red Bull e, in certe tappe del Mondiale, anche a McLaren e Mercedes (vedasi Silverstone e l’Ungheria). Il funzionamento della monoposto, nonostante si sia già superato il giro di boa della stagione, continua a rimanere un mistero. E non solo per i tifosi, gli spettatori e gli avversari, ma anche per chi con quella vettura deve scendere in pista. Dopo la gara di Spa, infatti, Charles Leclerc non ha nascosto il suo essere sorpreso dal fatto che contro le aspettative la SF-23 ha ben performato sul tracciato belga mentre, nell'appuntamento precedente in Ungheria, su un circuito da lui e dal team considerato più adatto alle caratteristiche della sua macchina, questa aveva ampiamente deluso le aspettative.

Leclerc: “A Spa più forti che in Ungheria, dobbiamo capire ancora il nostro pacchetto”
"C'è qualcosa di molto interessante su cui dovremmo concentrarci attentamente in termini di competitività tra Budapest e qui a Spa — le parole di Leclerc — Se avessi dovuto scommettere prima dell'Ungheria quale pista delle due si adatta meglio alla nostra macchina, avrei certamente scommesso su Budapest, ma se guardi alle due gare invece qui a Spa eravamo molto più forti. Questo è esattamente ciò che dobbiamo capire per ottenere il massimo dal nostro pacchetto per la seconda parte di stagione. Perché evidentemente c'è qualcosa che non abbiamo ancora capito".

Leclerc vede la luce in fondo al tunnel: “Abbiamo un’idea più chiara della situazione rispetto a prima”
Segno evidente che il funzionamento della Ferrari, almeno fino alla gara di Spa, era ancora un mistero per la scuderia di Maranello. Una cosa alquanto preoccupante soprattutto se si considera che si sono già disputate già 12 delle 22 gare in programma nel corso di questa stagione. Pur non volendo svelare i dettagli, il manager francese ha rivelato che proprio nel weekend di Spa la squadra ha iniziato a capire meglio la SF-23: "Ora cominciamo ad avere un’idea più precisa della situazione, di cosa va meglio, di quali sono i nostri punti deboli ma me li tengo per me, scusate — ha concluso il monegasco — Gara dopo gara cominciamo ad avere un quadro più chiaro della situazione e del funzionamento della macchina”.

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