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Roberto Mancini in Arabia, "30 milioni all'anno, chi si porta". Italia "tradita"?

Roberto Tortora
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È il denaro bellezza, non il quarto potere, bensì il primo. Quello che muove il mondo. E che ha spinto Roberto Mancini, di punto in bianco, ad abbandonare la panchina della Nazionale italiana, per abbracciare quella… dell’Arabia Saudita! I petrodollari fagocitano tutto, sono stati capaci anche di strappare un giovane di 21 anni, Gabri Veiga, da un futuro radioso in Europa, inizialmente con la maglia del Napoli e poi chissà, per portarlo tra le dune della Saudi Pro League.

 

 

 

Da Riad, secondo quanto riferisce la Gazzetta dello Sport, arriva insistente la voce che per Mancini sia quasi fatta. Il nuovo c.t. potrebbe essere annunciato a giorni con il suo nuovo staff. Il contratto, manco a dirlo, è faraonico: 25-30 milioni all’anno fino al Mondiale nordamericano del 2026. Prima, però, a gennaio c’è subito la Coppa d’Asia in Qatar, vinta tre volte dai sauditi, ma l’ultima risale a 28 anni fa, era il 1996.

 

 

 

Dopo le tante polemiche sulla fiducia mancata, su uno staff non condiviso e su quella clausola di esonero in caso di mancata qualificazione ad Euro 2024, arriva il vero motivo per cui Mancini ha svestito l’azzurro e sta per indossare il verde. Con lui ci sarà il tattico Andrea Gagliardi, prossimo dunque a lasciare la FIGC. E ci sarà anche Lele Oriali in qualità di team manager. Ruolo che ricopriva con l’Italia e che, a quanto pare, verrà occupato da Gigi Buffon che, dunque, non sarà solo un semplice capo-delegazione della nuova Nazionale di Spalletti. Per i media sauditi l’ex c.t. azzurro sarebbe in trattativa da giugno e avrebbe già firmato da tempo, quanto meno un pre-contratto. Con lui anche i fedeli Salsano, Lombardo, Nuciari, Battara, Scanavino.
 

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