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Tennis, Italia nel caos: "Impari l'umiltà", chi stronca Volandri

Leonardo Iannacci
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Negli ultimi giorni il pianeta del tennis italiano è pericolosamente schizzato in un emisfero di follia e masochismo. Come se l’imminente impegno della squadra azzurra in Coppa Davis a Bologna contro Canada, Cile e Svezia, sia un incidente di percorso, una sfida di poco valore e scevra da quello che dovrebbe essere alla base di qualunque nazionale che affronta avversari tosti. D’accordo che la Davis non è più quella di una volta denominata ora da Adriano Panatta “Coppa Piquet” dal nome dell’ex terzino del Barcellona che ha rifondato la manifestazione e cambiato regole, programma e valenza tecnica della stessa. Ma la sfida che andrà in scena a Bologna da mercoledì (contro il Canada) meritava ben altro prologo. E non stracci che volano o tristi litigi da pescivendoli.

Dopo le baruffe chiozzotte tra Pietrangeli e Sinner («Andava squalificato come tutti i giocatori che rifiutano la convocazione»), dopo le dure parole di Fognini («Il ct mi ha escluso e mi ha mancato di rispetto. Falso dire che ho fatto un passo indietro, per l’Italia ci sono sempre») e dopo la replica di Volandri («La reazione di Fabio mi abbia sorpreso. L’ho sempre sostenuto. Per Sinner ci sono state critiche eccessive»), è arrivato Barazzutti a dire la sua e a ravvivare il fuoco delle polemiche. Che ora arde come non mai.

L’ex azzurro ed ex ct della squadra di Davis è venuto giù duro contro Volandri: «Un ct che dà lezioni di comportamento e fa insinuazioni false completamente fuori luogo, davvero fa un po’ sorridere. Mi dispiace se Volandri non è in grado di gestire una squadra, se non ha nessuna capacità di relazionarsi con i giocatori e se forse più di qualcuno non lo rispetta. E capisco che questa sia la cosa che lo fa soffrire di più. Per esperienza so che solo con il rispetto reciproco in un gruppo può funzionare e ottenere risultati importanti. La fiducia e il rispetto, caro Volandri, si conquistano con il comportamento onesto, leale e il lavoro. Perché ha abbandonato Sinner e Arnaldi mentre giocavano gli ottavi di finale a Flushing Meadows per tornarsene a casa? Gli suggerisco di prendere una medicina che fa benissimo. Soprattutto a lui. Si chiama umiltà». 

Questo lo scenario nel quale l’Italia di Davis va a giocarsi un passaggio importante e fondamentale per guadagnarsi le finali di Malaga del prossimo autunno. Senza Berrettini (ko), senza Sinner (rinunciatario), senza Fognini (escluso), con un ct come Volandri preso a schiaffoni al suo predecessore e con Pietrangeli a dire la sua. Sic.

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