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Milan, le mani di Ibrahimovic sul mercato: le indiscrezioni

Leonardo Iannacci
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La lunga ombra di Zlatan Ibrahimovic torna a stagliarsi a Milanello, luogo dal quale non se ne era mai andata veramente. L’entrata del campionissimo svedese in orbita Milan, anzi sarebbe più corretto dire in orbita RedBird, è cosa fatta.

Lo ha fatto intendere Gerry Cardinale dopo la sonante vittoria in Champions League ottenuta contro il Paris Saint Germain e dopo aver incontrato Zlatan a Milano. Il 42enne totem svedese avrà un compito non prettamente calcistico ma più complesso che non è ancora stato specificato ma verrà ufficializzato nelle prossime settimane. In un primo tempo si era ipotizzato per Ibrahmovic il ruolo di consulente a fianco di Pioli, una sorta di braccio armato per aiutare i tecnico rossonero nella gestione interna dello spogliatoio. Poi era spuntato un ruolo diverso ma non ben precisato nell’organigramma del club rossonero.

Ora, che detto, si attende l’ufficialità sul compito che aspetta il campione svedese non solo nel Milan ma nell’orbita RedBird Capital Partners. Ovvero nel colosso che, fondato da Cardinale nel 2014, si occupa di investimenti ed è attivo in molti settori dell’imprenditoria mondiale: dai beni di consumo ai servizi finanziari, dalla telecomunicazione alla tecnologia applicata ai media. Ricordiamo che RedBird è proprietaria del Milan dal 31 agosto del 2022, da quando ha rilevato la maggioranza delle azioni del club rossonero versando al fondo Elliott la cifra di 1.2 miliardi di dollari.

 

Ibrahimovic non ha ancora posto la firma sul contratto che lo legherà alla holding di Gerry Cardinale ma è a un passo dal farlo. Dovrebbe avere un ruolo di advisor in RedBird e nel Milan come consulente diretto di Cardinale in alcune attività del colosso finanziario statunitense, come ambasciatore del club rossonero nel mondo, come frontman in campo internazionale con Fifa e Uefa, ma anche come interlocutore a Milanello. Metterà il suo nasone anche nelle strategie di mercato e darà un occhio al settore giovanile. Lo farà alla Zlatan, con modi spicci e pochi giri di parole: si farà rispettare e rispetterà i ruoli, senza invasioni di campo. Ma facendo sentire il suo vocione e imporrà i suoi 196 centimetri. Perché lui, per dirla come il Marchese del Grillo, è lui e gli altri non sono un “bip”.

 

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