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Milan, "chiusi nello spogliatoio senza Stefano Pioli": brutte voci, poco prima del Psg...

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Qualcuno parla di un Ibrahimovic "tutor" di Stefano Pioli. La verità, emersa anche nella notte magica di Champions League in cui il Milan ha rovesciato il Psg con i gol, bellissimi, di Rafa Leao e Giroud, è che forse il mister rossonero sulla graticola da alcune settimane è stato in qualche misura già "commissariato" dai suoi stessi giocatori. 

L'impressione, dopo una partita convincente, è che quando Theo Hernandez e compagni ritrovino unità e coesione la squadra torni a girare come ai tempi belli, quelli del bizzarro anno del Covid o dello scudetto, distante appena un anno fa. E non è un caso che dopo lo 0-3 di Parigi o lo sconcertante ko 0-1 in casa contro l'Udinese, sabato scorso, in molti abbiano sussurrato come la vera causa della crisi fosse uno spogliatoio che "remava contro" il mister. 

 

Il grande protagonista del match contro il Psg, Leao, ha mostrato un certo nervosismo festeggiando il gol in rovesciata con il dito alla bocca in segno di protesta con chi lo aveva criticato. Qualcuno, a bordo campo, ha intravisto anche un po' di insofferenza nei confronti della panchina. Sicuramente meno plateali rispetto ai gesti dopo la sostituzione di Napoli, ma sono comunque segnali. 

Nel post-match, davanti alle telecamere, Pioli ha candidamente confessato un retroscena: prima del fischio d'inizio, i suoi calciatori si sono chiusi nello spogliatoio, da soli, senza staff tecnico. Momenti di intimità sportiva legittimi e anche fisiologici, certo, ma che di solito diventano necessari quando qualcosa non gira alla perfezione. E di sicuro, nel mondo-Milan, qualcosa negli ultimi tempi si è improvvisamente incrinato. Basti pensare che gli altoparlanti, su richiesta dello stesso Pioli, non hanno sparato la musica del "Pioli is on fire" che ha caratterizzato tutto questo ciclo di successi ed entusiasmo. 

 

"Io credo che tante volte quello che ha fatto la mia squadra vale più di qualsiasi cosa possa dire un allenatore - glissa l'allenatore parmigiano -: parlare tra di loro, diventare consapevoli del perché non sono venute certe prestazioni, del perché non siamo stati così intensi, così energici, così attenti e così determinati. Credo che il lavoro più importante lo hanno fatto loro".

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