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Novak Djokovic, clamoroso "no": "Non è un buon uso del mio tempo", che contratto straccia

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Una clamorosa scelta - o meglio, un clamoroso dietrofront - di Novak Djokovic, il numero 1 al mondo, il tennista serbo protagonista in questi giorni agli Australian Open, dove si è qualificato al terzo turno.

Nole, infatti, ha rifiutato di sponsorizzare un videogioco. La ragione? "Non era un buon uso del mio tempo", ha tagliato corto il 36enne di Belgrado, a caccia nella terra dei canguri del suo 25esimo titolo Slam in carriera.

La curiosità è stata rilanciata dalla tv a stelle e strisce Tennis Channel, secondo cui Djokovic ha respinto l'accordo, che era quasi cosa fatta, per due ragioni: non crede nelle potenzialità dei videogiochi e, soprattutto, li detesta.

 

Una scelta che l'ex tennista Lindsay Davenport ha mostrato di apprezzare: "Non ha tempo per i videogiochi. Djokovic passa ogni singolo minuto pensando: Come farò a migliorare domani, come farò a battere questo giocatore domani, tra una settimana, tra due settimane, in qualsiasi momento". Già, conta solo il tennis. E per certo a Novak Djokovic, l'uomo che ha incassato più di ogni altro tennista in termini di premi economici, i soldi di una sponsorizzazione non spostano granché nel conto in banca...

 

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