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Jannik Sinner, la grande paura per i suoi genitori: "Mi hanno telefonato, devo proteggerli"

Roberto Tortora
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Manca poco all’ATP di Rotterdam, il primo impegno ufficiale al quale prenderà parte Jannik Sinner dopo il trionfo in Austalia. Scenderà in campo questa sera, da testa di serie numero 1, contro il padrone di casa Botic van de Zandschulp. Più che preoccuparsi del suo prossimo avversario, però, in questi giorni Sinner ha tante gatte mediatiche da pelare, figlie del suo successo a Melbourne. Lui, schivo e riservato, così come la sua famiglia, non è abituato ai riflettori e ancora deve gestire bene la cosa. Soprattutto i genitori, Hanspeter e Siglinde Sinner, ai quali Jannik ha dedicato l’Australian Open per avergli permesso libertà nelle scelte da fare per seguire il suo destino. Entrambi ora sono presi d’assalto da giornalisti, tifosi e curiosi, che vogliono parlare con loro delle imprese del figlio.

Tanto orgoglio, ma anche tanto stress mediatico non facile da sopportare nella quotidianità, nonostante papà Hanspeter sia il cuoco ufficiale del team di Sinner. Nell’ultima conferenza stampa tenutasi a Rotterdam, Sinner ha spiegato questo disagio: “I miei genitori hanno chiamato e hanno detto che ci sono costantemente giornalisti a casa loro. Sono felici per me e orgogliosi, ma questo è tutto. Non vogliono essere famosi o parlare con la stampa. Considero il mio lavoro proteggerli. Ecco perché sto sempre attento a parlare della mia vita privata. È davvero un'esperienza strana. Non mi piace particolarmente leggere di me, ma è bello ovviamente. Significa che le persone si preoccupano".

 

Anche per questo, Sinner ha detto "no" a Sanremo, per continuare a mantenere un profilo basso e concentrarsi sugli allenamenti, anche perché la stagione è soltanto agli inizi e, ora che le aspettative su di lui sono altissime, servirà il doppio dell’impegno profuso finora. Dopo Rotterdam, Sinner volerà negli Stati Uniti, dove è atteso da altri due tornei importanti: Indian Wells e Miami.

 

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