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Milan-Lecce, l'audio del Var diventa un caso: "Ma come rosso?!"

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Il 3-0 convincente contro il Lecce porta il Milan alla sfida di Europa League contro la Roma nel miglior momento mentale della stagione. Sabato a San Siro la gara è stata diretta dall’arbitro Luca Massimi, protagonista di qualche episodio dubbio: il rosso a Nikola Kristovic alla fine del primo tempo per l’intervento su Samu Chukwueze e il gol del 3-0 di Rafa Leao, nato dopo un contatto tra Theo Hernandez e Almqvist. Nel corso dell’ultima puntata di Open Var su Dazn, è stato mostrato l’audio tra il direttore di gara e l’Avar Valeri. È stato proprio quest'ultimo a prendere una svista enorme sul rosso a Kristovic, confondendo il colore del cartellino mostrato al giocatore.

Valeri, infatti, pensava che a Kristovic fosse stato dato solo il giallo: “Com'è questo fallo? Giallo, gli dà giallo. Sì. Vuoi che ti fermo sul punto di contatto? Sì, sul punto di contatto. Sì sulla spalla, vediamo semplicemente dall'alto. Guarda, guarda questa. Cioè è brutto, però prova a prendere il pallone. Secondo me non c'è violenza". Valeri aveva dato per buona l'ammonizione del leccese per il fallo commesso, mentre invece l'arbitro in campo aveva già sancito l’espulsione. Dopo essersi reso conto del cartellino rosso, si è mostrato sorpreso: “Rosso? Come rosso? Ha fatto rosso. Ah, ha fatto rosso? Allora va bene dai. Non avevo visto il colore del cartellino, poi non parla…". Più pragmatico il Var Marini, che senza perdersi in tanti commenti ha dato il via libera all'arbitro appena completato il check: "Confermiamo assolutamente — ha detto — Sì, sì, assolutamente, certo, certo. Check completato, rosso confermato". 

 

 

A spiegare la situazione ci ha spiegato Dino Tommasi, componente del Can presente negli studi di Dazn, mentre veniva analizzato l'episodio: "L’Avar Valeri pensava fosse giallo dalla luminosità della telecamera — sono le sue parole — Questo è un intervento che può essere grave fallo di gioco, prova a giocare il pallone ma c’è una gamba tesa, c’è intensità”. L'ex arbitro poi ha spiegato anche il regolamento, inquadrando l'episodio come grave fallo di gioco: "Questa è la grossa differenza tra condotta violenta e grave fallo di gioco — ha concluso — Qui non c'è la volontà di colpire, ma è un grave fallo di gioco perché mette a repentaglio l'avversario. Se tu metti a repentaglio l’avversario, vieni sanzionato".

 

 

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