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Parigi 2024, "Khelif e Lin sono uomini": l'Iba picchia duro sulle due atlete

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"Sono uomini": la Federazione internazionale di boxe (Iba) insiste sulle pugili intersessuali Imane Khelif e Lin Yu-Ting, ammesse dal Cio alle Olimpiadi ed escluse invece dai Mondiali di boxe dell'anno scorso - gestiti proprio dall'ba - per via dei livelli di testosterone giudicati troppo alti. Continua così la guerra fredda tra il Cio e l'Iba.

A tornare sull'argomento è stato il russo Umar Kremlev, numero uno dell'Iba, che in una lunga conferenza stampa ha spiegato perché ai Mondiali del 2023 a Nuova Delhi le due atlete - una algerina e l'altra taiwanese - sono state squalificate. "I test mostrano che sono uomini - ha detto Kremlev -. Sono stati rilevati i cromosomi XY nei campioni di entrambi gli atleti". Poi l'attacco diretto al Cio e al suo numero uno Bach, che vista la sospensione dell'Iba stanno gestendo i tornei olimpici a Parigi: "Stanno cercando di fare di tutto per distruggere le competizioni sportive femminili. Se l'Iba fosse stato in carica, questo non sarebbe successo. Stanno sporcando la boxe femminile". 

Nella stessa conferenza, il direttore esecutivo dell'Iba Chris Roberts ha affermato di non poter divulgare i risultati dei test di idoneità di genere delle due atlete, ma che la squalifica dell'anno scorso è giunta "perché i risultati dei test cromosomici hanno dimostrato che entrambi i pugili non erano idonei". Inoltre, l'Iba ha affermato che i test sono stati inviati al Comitato Olimpico Internazionale nel giugno dello scorso anno ma non aveva fatto "nulla". "Oggi assistiamo alla morte del pugilato femminile, alla corruzione dei giudici, tutto questo accade quando il signor Bach è presidente", ha detto Kremlev. La pugile algerina Roumaissa Boualem, che ha partecipato alla conferenza stampa, ha detto invece che l'Iba riporta "sciocchezze". 

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