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Medvedev, un siluro in difesa di Jannik Sinner: "La cosa veramente brutta..."

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Puzza di persecuzione, quella della Wada nei confronti di Jannik Sinner: l'agenzia anti-doping, la cui credibilità da tempo è ai minimi termini, a sorpresa ha infatti annunciato oggi, lunedì 30 settembre, che farà ricorso contro la decisione dell'Itia di prosciogliere l'altoatesino per il caso-Clostebol.

Insomma, il caso non è chiuso: la Wada chiede uno stop da 1 a 2 anni, la decisione arriverà nel 2025. Per Sinner saranno altri mesi difficilissimi, soprattutto a livello mentale, anche perché non è affatto scontato che il ricorso non venga accolto.

Nel frattempo, il campione di San Candido ha dato la prima risposta sul campo: al Masters 500 di Pechino si è sbarazzato in due set del ceco Lehecka, approdando così alla semifinale del torneo che lo vedrà opposto a Bu, idolo di casa. Dall'altro lato del tabellone, invece, il big match tra Carlos Alcaraz e Daniil Medvedev: il russo ha avuto la meglio sul nostro Flavio Cobolli.

 

E nella conferenza stampa post-partita, Medvedev ha detto la sua sul caso-Sinner, schierandosi in modo nettissimo in difesa dell'altoatesino, proprio come aveva fatto poche ore prima Alcaraz, correggendo il tiro rispetto alle prime dichiarazioni rilasciate sulla vicenda nei giorni dello Us Open. "Nessuno vorrebbe trovarsi in una situazione come questa - ha premesso il russo -. Immagina di ricevere domani un'email che ti informa che non hai superato un test antidroga per qualche motivo, come la cocaina o qualche droga di cui non conosci nemmeno il nome. E tu dici wow, cosa ho fatto?', perché non hai idea di come sia successo, di come sia finita nell'urina, nel sangue o in qualsiasi altra cosa", ha spiegato Medvedev.

E ancora, il russo ha aggiunto: "Quindi è una situazione difficile. Probabilmente la Wada sta facendo quello che deve fare. Vediamo come va a finire. Pensavamo che fosse tutto finito, invece no. La mia opinione è un po' come quella di Carlos. Mi dispiace per Jannik. Non penso che sia così grave, perché la cosa veramente brutta sarebbe che se tutti e dieci i giocatori nella top 10 si trovassero nella stessa situazione, allora le cose sarebbero diverse", ha concluso Medvedev. Come detto, una presa di posizione che lascia ben pochi margini all'ambiguità.

 

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