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Jannik Sinner ha fatto esplodere il movimento: l'ultimo miracolo del numero uno

Leonardo Iannacci
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Che Jannik Sinner sia ormai il golden boy del tennis mondiale è cosa nota. Ma che abbia anche poteri occulti per cui tutto quello che tocca diventa oro, lo vediamo confermato in questi giorni alle Finals. Il tennis italiano grazie a lui e ai suoi successi sta vivendo un new-deal impressionante tale da far ammettere all’Atp, ovvero il governo mondiale di questo sport, che «in nessun posto come in Italia si fa bene il tennis». Il rosso di Sesto Pusteria è un travolgente traino per tutto il movimento, il segreto di questa età dell'oro: basta citare il suo nome in Cina, negli Usa, in Australia per scoprire che la Sinnermania esiste.
Domenica prossima, prima della finale di Torino, ci sarà un annuncio sul futuro di queste Nitto Finals, il cui accordo con Torino scadrebbe nel 2025: il presidente dell’Atp, Andrea Gaudenzi, renderà noto che sono confermate in Italia sino al 2030 per via di un accordo strategico che ha messo in un angolo l’Arabia Saudita e i suoi petrodollari.

A Riyad, difatti, avrebbero gradito assai le Finals ma l’Atp ha deciso di lasciarle dove stanno, nel paese di Sinner perché ce l’abbiamo noi il golden boy in grado creare un interesse mai visto, neppure negli anni di Panatta e della squadra che vinse la Davis 1976. Per le future Finals si annuncia una staffetta: fino al 2027 la sede sarà l’Inalpi Arena torinese, nel triennio successivo si sposterà a Milano, nell’impianto da 16.000 posti in costruzione a Santa Giulia e che ospiterà le gare di hockey su ghiaccio di Milano-Cortina 2026. I successi di queste Finals torinesi hanno convinto i maggiorenti dell’Atp. Un dato? Per l’edizione 2024 sono stati posti in vendita biglietti con prezzi esorbitanti, da 212 a 1.162 euro. Eppure, già ad agosto ne erano stati venduti 152.000 sui 183.000 disponibili e a inizio Finals c’era quasi il tutto esaurito ed erano rimasti i vendita la miseria di 3.000 biglietti in mano ai bagarini pirata e al famigerato secondary ticket. Sia nelle sessioni pomeridiane che in quelle serali con Sinner non c’è un posto libero e qualche vuoto lo si è visto soltanto durante il doppio, però non con i nostri Vavassori e Bolelli in campo. Full anche lì. È amore enorme per Sinner e il tennis.

L’Atp, visto l’incredibile entusiasmo da stadio per Sinner e l’indotto che ha portato alla città di Torino, ha tuttavia preteso sino al 2030 un aumento della quota annuale di concessione che passerà dai 20 milioni di dollari a 32 mentre il montepremi delle future edizioni italiane sarà spaziale: da 13 milioni salirà a 23.
Torino, nel 2027, non rimarrà però senza tennis: i successi soprattutto di Sinner («Ma sono sette gli azzurri nei primi 50», ama ripetere il residente Fitp, Angelo Binaghi) porteranno un torneo 500 all’Inalpi Arena, allorché le Finals verranno dirottate a Milano. Bologna conserverà il pass per ospitare le gare di Davis ma in comunione con altre città: l’idea è quella di portare in giro per l’Italia il tennis del pifferaio magico Jannik.

Infine ci sono gli Internazionali d’Italia, grande obiettivo di Jannik per il 2025: sono attese novità per un torneo che molti considerano il “quinto Slam” del circuito per tradizione e talento dei campioni che amano Roma. E chissà che la tanto sospirata copertura mobile anti-pioggia sul centrale del Foro Italico non si faccia per davvero. Lo sciamano venuto dalla Val Pusteria avrà anche il potere di dominare i temporali e far nascere quel tetto stile Wimbledon atteso da anni?

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