Siamo quasi alla conclusione del torneo e la lotta a due rimane invariata, soprattutto a livello di punti, perchè vincono entrambe. L’Inter batte a San Siro il Verona, 1-0, con tanta fatica e tante riserve, reduce dalla trasferta Champions dove aveva fatto, 3-3, ribattendo colpo su colpo al forte Barcellona della stella Yamal. Al ritorno doveva pensare immediatamente ad organizzarsi per il campionato incombente, al Meazza contro l’Hellas, e per evitare di riproporre i reduci dal Montjuic sicuramente affaticati ma anche per farli riposare in previsione del ritorno, ricorreva ad un robusto turnover e naturalmente la qualità delle giocate delle cosiddette riserve non era certamente pari a quella che solitamente propone l’undici titolare.
Bastava vincere e la squadra vinceva e manteneva inalterato il distacco dal Napoli tenendo accesa la fiammella della speranza anche in campionato, in previsione di eventuali passi falsi della capolista. Il “triplete”, che è l’aspirazione di ogni società di ambizione, è però una cosa aleatoria sopratutto di questi tempi, occorrerebbe avere infatti una rosa di venticinque titolari per far fronte e figurare in tutte le competizioni. Ad esempio stasera è in calendario la partita di ritorno con i catalani e il turno di campionato contro gli scaligeri è già un ricordo nonostante siano passati appena due giorni.
Antonio Conte vede lo scudetto, la frase che scuote l'Inter
Pochi forse crederanno alle parole di Antonio Conte di domenica sera, dopo la vittoria del suo Napoli sul Torino per 2-0...Vince anche il Napoli a Lecce, 1-0, senza particolari acuti di qualità, dando la sensazione, come sempre, di squadra robusta, ben messa atleticamente, ottimamente guidata da mister Antonio Conte e ben diretta da De Laurentiis, uno dei pochi presidenti che riesce a coniugare la pratica sportiva con quella economica: libri contabili in ordine e squadra competitiva. Tant’è che quest’anno, senza l’assillo di competizioni europee, come invece ha l’Inter, sta comandando la classifica del campionato con tre punti di vantaggio sulla rivale nerazzurra, a tre giornate dal termine, con molte probabilità di tagliare il traguardo per prima.
L’Atalanta, batteva, 4-0, il Monza all’U-Power Stadium, confermandosi la terza forza del campionato e una delle migliori squadre del nostro calcio. Sotto la saggia presidenza di Percassi che da nove anni ha affidato la squadra a Gasperini, la Dea viaggia nelle prime posizioni delle competizioni in cui partecipa e chiude i bilanci in attivo perché l’allenatore permette alla società di vendere ogni anno qualcuno tra i migliori (Koopmeiners) in cambio di giocatori da rivalutare, ben sapendo che il Gasp è un maestro nelle rivalutazioni di giocatori magari presi a prezzo di svendita (De Katelaere). Tra l’altro le cronache ci raccontano di un alterco tra il mister della Dea e un collega della carta stampata subito dopo la gara con il Monza. Da quello che si racconta la critica verteva sul metodo di conduzione della squadra da parte del tecnico. Considerando però che Percassi, oltre ad essere un uomo di numeri è anche uno sportivo di vecchia data, basterebbe questo per sconsigliare al collega di sparlare di chi ha reso famosa nel mondo la Bergamo calcistica.
È intanto accesissima la lotta per la qualificazione alla Champions. Tre squadre a 63 punti (Juve, Lazio e Roma) e una a 62 (Bologna) si battono per la quarta posizione. La Juve è andata a pareggiare 1-1 al Dall’Ara contro il Bologna, difendendosi bene e mostrando, sotto la guida di Tudor, almeno quegli “attributi” che, con Thiago Motta, restavano negli spogliatoi. La Lazio si imponeva con autorità al Castellani contro l’Empoli (1-0) e la Roma di Ranieri continuava a stupire battendo la Fiorentina all’Olimpico,1-0, allungando così la sua lunga serie positiva che dalle posizioni di centro classifica l’ha portata a lottare per la Champions, recuperando ben 15 punti sulle altre concorrenti.