Inter-Barcellona, le tre parole di Acerbi prima del gol

di Claudio Savelligiovedì 8 maggio 2025
Inter-Barcellona, le tre parole di Acerbi prima del gol
2' di lettura

È il 92’ quando Francesco Acerbi si gira verso i compagni di reparto per avvisarli: «Io vado su», dice. Non chiede, va. Nemmeno il tempo di farlo ragionare che è già là a fare l’attaccante. E là il pallone arriva come se lui fosse una calamita: Thuram, Dumfries... Acerbi! Ma cosa ci fa lì? Se lo sono chiesto tutti, ma proprio tutti, in quel momento.

Tutti tranne lui. Era lì perché ha fatto ciò che fanno i campioni: fiutare i momenti che fanno la storia. Annusare l’aria e sentire che ha delle bollicine dentro.
Acerbi si è lasciato trasportare dall’istinto, dal coraggio, dall’emozione, da tutto ciò che l’Inter doveva mettere in campo per superare il Barcellona.

Barcellona-Inter, il telecronista blaugrana insulta Acerbi: "Impresentabile, testa vuota"

Il rocambolesco, strepitoso, indimenticabile 4-3 con cui l’Inter ha eliminato il Barcellona in semifinale di Champ...

Dalla follia, non quella cieca ma quella lucida in cui tutto ha senso anche se non ce l’ha, quella di chi ha imparato che nella vita le occasioni vanno prese anche se non tocca a te. In quel gol c’è una vita intera. Una vita “contro”. Contro il tumore che si presenta e se ne va e poi si ripresenta e infine se ne va; contro l’occasione persa di una grande (il Milan) arrivata troppo presto; contro il pregiudizio di un giocatore che arriva all’Inter troppo tardi (a 34 anni).

Se non hai passato tutto questo, non ti viene in mente di abbandonare il centro della difesa per farti trovare al centro dell’area opposta al 93’ di una partita del genere. Lo fai solo se hai passato una vita a difendere - la tua vita e la tua porta - e non vedi l’ora di attaccare anche solo per un attimo, a patto che sia quell’attimo. La maggior parte di noi avrebbe alzato bandiera bianca. È andata così, ci riproviamo il prossimo anno. Non Acerbi, forse perché di anni ne conta già 37 e sa che le probabilità di rigiocare partite del genere si assottigliano.

Acerbi maltratta Pedri: il video che fa impazzire il Barcellona

Tra gli eroi interisti del 4-3 più bello di sempre in Champions League c’è lui, Francesco Acerbi, os...

Meglio farsi questi ottanta metri di corsa in più e sperare che Sommer rinvii verso Thuram e che Thuram apra per Dumfries e che Dumfries riesca a metterla in mezzo. Quel gol se l’è preso d’istinto, ma ci ha lavorato tutta la vita. Non puoi nemmeno dirgli che è stato casuale, che era lì su un corner come da prassi, no: era lì perché voleva esserci. Qualcuno penserà che è una questione di fede ed è così, ma in sé e nei compagni. E in Inzaghi che lo ha chiesto e ottenuto quando c’era da completare il reparto, nel 2022, e lo ha aspettato quest’inverno quando l’operazione per la pubalgia aveva lasciato qualche retaggio. Anche in quel periodo Acerbi si è messo al lavoro in silenzio, per poi tornare in campo come se non lo avesse lasciato mai, già in forma partita, già rodato. È una storia di continue rinascite poco sponsorizzate. A 37 anni si può aver già vissuto due vite. Forse quel gol ha dato il via alla terza.