"Io sono cresciuta in una casa di fede islamica, questo credo è percepito spesso male, storpiato, anche dai musulmani. Viene considerato super restrittivo e forzato: le regole esistono, ma nel Corano sono poche, parliamo di dettami per stare bene. Non mangiare il maiale perché non è puro, è scientifico": Nadia Battocletti, campionessa di atletica (un record nazionale appena fatto, a Rabat, sui 3000 metri) si è confessata in un'intervista a La Stampa. In particolare, ha spiegato che sua madre Jawhara Saddougui, ex ottocentista in Marocco, è musulmana e che "per sposarsi papà si è convertito".
Parlando della sua infanzia da musulmana a Trento, invece, ha ricordato: "Con me in classe 24 bimbi e 5 o 6 musulmani. Le maestre brave a non mettere accenti sulle differenze anche se non andavamo a catechesi. Tutto naturale, anche le donne con il velo in Marocco, quando si andava a trovare i parenti". Lei, invece, non ha mai pensato di portarlo: "Mai sentito il bisogno. Davvero, non ci sono divieti o giudizi. Mai mia madre mi ha impedito di festeggiare il Natale. Da grande mi sono ritrovata nei principi del Corano e negli ultimi quattro anni l’ho vissuto con più convinzione".
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"Ci siamo emozionati, attaccati a un telefonino per seguire la finale di Parigi": Sandro Ruotolo, europarlamen...A condividere la fede islamica in nazionale sono diversi atleti, come il maratoneta Aouani. A tal proposito Battocletti ha detto: "Lui è mirato nel suo approccio alla religione, gli ha fatto fare un salto di qualità nella corsa, quello che ti fa bene è da approfondire. Ci siamo scambiati consigli su Ramadan, ma parliamo più di atletica". Sul suo modo di essere, precisa e concentrata, ha sottolineato: "Studio, corro, pianifico, controllo senza stress. Anche in gara: chi c’è c’è. Follie... Oddio, adesso non ne avrei il tempo ma mai saltato scuola, mai andata a una festa senza avvertire, chiedevo a mamma il permesso per la Coca Cola".