Non è un addio, quello di Simone Inzaghi. O perlomeno non lo è ancora. Ma le sue parole scuotono l'Inter più di quanto il presidente Beppe Marotta possa ammettere. All'allenatore nerazzurro è stata confermata piena stima e fiducia subito dopo la tremenda sconfitta 5-0 contro il Psg nella finale di Champions League ma la faccia del tecnico piacentino nella sala stampa dell'Allianz di Monaco di Baviera è livida.
Dice di essersi presentato per le interviste solo per rispetto dei giornalisti. Ma la testa è altrove. "Per parlare di futuro c'è troppa delusione ora, è dal 13 luglio che abbiamo dato tutto. C'è delusione e amarezza, si potrà parlare di zero titoli ma bisogna rendere onore a questi ragazzi che hanno messo sempre tutto in campo anche rimaneggiati ma non li cambierei con nessuno al mondo". La stagione però paradossalmente non è ancora finita, tra pochi giorni tutta la squadra si trasferirà negli Stati Uniti per il primo Mondiale per Club.
"Se ci sarò? Non so rispondere ora a quest'ultima domanda, sono venuto qui a parlare per educazione e rispetto perché questa sconfitta mi amareggia molto - gela tutti Inzaghi -. Dalle sconfitte si esce più forti, sembra una frase fatta ma ci siamo già passati e poi abbiamo vinto lo scudetto. C'è amarezza ma bisogna tenere la testa alta sapendo che abbiamo trovato una squadra che ha vinto con merito".
Simone Inzaghi, la notte più triste: siamo ai saluti?
Da Instanbul a Monaco, da Inzaghi a Inzaghi. Quella in Baviera è stata forse la nottata peggiore della carriera d...Sulla partita, a caldo, non c'è molto da dire se non fare i complimenti a Luis Enrique e ai suoi giovanissimi, talentuosissimi giocatori. "Stasera abbiamo trovato una squadra più forte, che è stata più brava di noi ed ha meritato la vittoria. Noi abbiamo approcciato male la gara e abbiamo facilitato il compito del Psg. E' stata una sconfitta brutta, che ci dà grandissima amarezza, ma che non cancella quello che abbiamo fatto fino a qui. Io per primo avrei dovuto fare meglio. Ultima mia gara con l'Inter? Vedremo nei prossimi giorni con la società, adesso c'è troppa amarezza dopo la seconda finale persa in tre anni". Alla finestra c'è sempre l'Al-Hilal, pronto ad accogliere l'allenatore in Arabia a suoni di decine di milioni.