Che il Psg avesse più voglio di alzare la Coppa dei campioni lo si era capito già dal fischio di inizio della finale di Champions League contro l'Inter. Pronti e via e subito la squadra di Luis Enrique ha gettato la palla verso il fallo laterale vicino alla porta difesa da Sommer. Il motivo? Una astuta strategia per pressare fin dal primo secondo la difesa nerazzurra. Ma il pressing non si è limitato ai primi istanti di gioco. Al contrario, è durato tutto la partita. E ha permesso ai parigini di rifilare 5 gol allo svizzero e di diventare campioni d'Europa.
Sotto questo punto di vista, per capire la fame del Psg bastava osservare lo sguardo indemoniato di Ousmane Dembélé. Il francese, oggi 28enne, è stato il miglior giocatore del club parigino di questa stagione. E ha permesso a Luis Enrique di conquistare il secondo triplete della sua prestigiosa carriera. In quello sguardo, infatti, si vede la concentrazione massima dell'esterno offensivo, pronto a scattare come un felino sul rinvio del portiere svizzero. Molto simile a quello di Micheal Jordan in una delle 6 finali NBA.
Special camera from the Champions League final
— KinG £ (@xKGx__) June 1, 2025
Watch how Ousmane Dembele was pressing Watch the horror in Sommer's eyes.
Enrique said : Is there a player in the world who presses better than Ousmane Dembele?
What a beast that never stops running pic.twitter.com/KFVnWkEOlF
Dembélé, così, si iscrive di diritti alla short list per assegnare il Pallone d'Oro dell'annata 2024/2025. "Il Pallone d'Oro lo darei sicuramente a lui, ma non per i suoi gol, bensì per come ha difeso, per come ha pressato e per come ha lavorato senza palla", ha spiegato il suo allenatore dopo la finale di Monaco.