Jannik Sinner, un lunedì incredibile: tutto ciò che gli è successo

di Leonardo Iannaccimartedì 8 luglio 2025
Jannik Sinner, un lunedì incredibile: tutto ciò che gli è successo
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L’Italtennis aveva calato un tris di jack sul tavolo verde degli ottavi di Wimbledon, rinominati dai fantasiosi londinesi che popolano l’All England Tennis and Croquet Club il “Manic Monday Italia”. Un lunedì tinto d’azzurro che ha ribadito l’epoca d’oro di questo sport dalle nostre parti: piazzare tre italiani nei 16 più bravi ai Championship è stato un traguardo prestigioso. Due nei quarti un risultato eclatante.

Ebbene, mentre delle vicende di Flavietto Cobolli e Lollo Sonego leggete a parte, di Jannik Sinner siamo costretti noi a raccontarvi il suo lunedì strano. Nessuno si sarebbe aspettato una sofferenza tennistica simile contro Grigor Dimitrov, 35 anni, numero 19 al mondo, il bulgaro che quando aveva 20 anni era stato soprannominato il “piccolo Federer” per l’indubbia classe e il talento del rovescio a una mano.

Ieri Grigor si è presentato sull’erba sacra del centrale come vittima designata contro il nostro ma stava per sovvertire tutti i pronostici: ha stravinto i primi due set (6-3, 7-5) approfittando di un’inguardabile tennis di Sinner e anche di un guaio al gomito destro accusato dal numero 1 del mondo dopo una scivolata sull’erba. Poi, l’imponderabile: sul 2-2 nel terzo set, quando il bulgaro stava giocando per portare a casa la partita e generare la sorpresa più eclatante di Wimbledon 2025, è scivolato sull’erba toccandosi il pettorale destro, visibilmente dolorante. Si è ritirato dalla partita e dal torneo e nei quarti è finito Sinner.

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INCREDIBILE
Spiccioli dell’ordalia: il bulgaro è partito alla grande, è stato perfetto al servizio e, con il break, ha conquistato il secondo game chiudendo 6-3 in 40 minuti di gioco. Nel secondo set Dimitrov ha strappato il break in apertura, per poi perdere il servizio sul punteggio di 5-5. Nel game successivo, è però tornato avanti di un break e ha chiuso 7-5. Terzo set e il patatrac, ad andare ko è stato Dimitrov: non era mai accaduto nel tabellone maschile che un giocatore, avanti 2-0, fosse costretto al ritiro. «Grigor è un giocatore incredibile, sfortunatissimo negli ultimi due anni. Vincere così non mi piace, questo non lo considero un successo», ha detto Sinner.

Poco prima di questi disgraziati avvenimenti, chi aveva speso i pounds per accedere al Centre Court ha visto il sette volte vincitore di Wimbledon, ovvero Nole Djokovic, sudare 14 camicie (7 non sono bastate) contro Ale De Minaur, solitamente vittima predestinata di Sinner. Il cangurino numero 11 del seeding ha fatto suo il primo set senza far giocare Nole (6-1) ma ha ceduto il secondo (4-6). Il cobra serbo, silenzioso e letale, è così salito di tono nel terzo set dove ha rimontato dall’1-4 senza sprecare neppure troppe energie: ha tolto certezze a De Minaur che si è consegnato nel quarto e decisivo set verso sempre per 4-6. Djokovic ha ottenuto la 101esima vittoria a Wimbledon al termine di una partita difficile sul tattico e fisico, durata 3 ore e 20 minuti, e giocata sono gli occhi di Sua Maestà Roger Federer, in prima fila nel Royal Box del Centrale. A tal proposito ha detto il 38enne serbo: «Ogni tanto vorrei avere il serve and volley di quel gentiluomo di Federer. È la prima volta che vinco un match davanti a lui, le altre due volte mi ha visto perdere». Scherzava ma non troppo Nole che, domani, nei quarti di finale incontrerà Flavio Cobolli.

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