Renzo Furlan spiazza tutti: "Chi può battere Sinner ed Alcaraz"

di Leonardo Iannaccivenerdì 8 agosto 2025
Renzo Furlan spiazza tutti: "Chi può battere Sinner ed Alcaraz"

3' di lettura

L’estate calda del tennis sta diventando bollente sul cemento del 1000 Atp di Cincinnati che precede il quarto slam stagionale, quello di Flushing Meadows al via il 24 agosto. Renzo Furlan, ex Top 20 ed eccellente coach di Bolelli, Schiavone e di Jas Paolini, è una delle voci di Sky che trasmetterà i tornei maschili e femminili con sei canali dedicati.

Renzo, il cemento si apre nel segno degli italiani: cinque azzurri sono fra le 32 teste di serie a Cincinnati.
«Evi stupite? Io no. Sei tennis italiano ha espresso Sinner e gli altri talenti, ha vinto due Davis e da due anni è un esempio nel mondo, le cinque teste di serie di Cincinnati sono soltanto una ovvia conferma».

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Il duopolio Alcaraz-Sinner ha dato vita a una rivalità storica.
«Se negli ultimi grandi tornei abbiamo ritrovato sempre questi due in finale è un segnale. Anche perché Jannik e Carlitos sono agli antipodi».

Un aggettivo per i due?
«Sinner è l’incarnazione della solidità. Alcaraz dell’estro più spinto».

In giro si dice che questo duopolio cannibalizza il tennis.
«No. Una grande rivalità fa bene e non è colpa dei due se gli altri sono in ritardo».

Che Jannik vedremo a Cincinnati e New York?
«Impietoso in campo. Dopo i mesi di stop è arrivato in finale a Roma, ha perso per un soffio il Roland Garros e stradominato Wimbledon».

Lui si è detto al top e ha aggiunto: mi sono sorpreso di me stesso.
«Lo capisco. Forse neppure lui pensava di vincere in quel modo a Wimbledon».

Se Cahill lo molla?
«Non penso lo perda come coach. Magari lo seguirà meno nel 2026. Ma Jannik ha una solidità mentale in tutto e non deve avere paura di nulla. Ha licenziato lo staff atletico una settimana prima di Wimbledon senza contraccolpi».

Alcaraz è in vantaggio negli slam: 5-4. A New York sarà 5-5?
«Lo scorso anno Carlitos giocò male la stagione americana sul cemento. Ora penso abbia fatto tesoro di quei tornei persi e sarà caricato a molla. La finale di Wimlbedon la sentirà come una bruciatura dalla quale curarsi. Come? Battendo Sinner a New York».

Chi vede come possibile terzo uomo?
«Shelton è un giocatore ancora più completo. Prima sparava granata e basta, ora gioca a tennis. Zverev ha deluso molto ma si sta allenando per tornare a vincere qualcosa di importante. Rune può esplodere, mentre Djokovic è un mistero, si è tolto anche dal tabellone di Cincinnati».

Lei ha allenato Paolini a lungo, cosa le accade?
«Difficile comprenderlo ma non ne farei un dramma se fossi in Jas. Sulla terra ha giocato un 2025 molto positivo, poi è vero che ha bucato Wimbledon e Montreal. Ma è solo un calo fisiologico».

Dopo i trionfi di Roma non sembra più la stessa.
«Guardi che è un fattore generalizzato, altre tenniste hanno avuto alti e bassi. La stessa Swiatek ha passato mesi pallidi e poi si è ripresa».

Jas tornerà quella del 2025? Finalista a Parigi e Londra?
«Vi ricordo che è nelle dieci in singolare ed è in corsa per giocare entrambe le Finals pure in doppio. Non facciamo come nel calcio, aspettiamo a dare bocciature».

A proposito di momenti difficili, anche Musetti sta soffrendo dopo l’infortunio del Roland Garros.
«A Wimbledon è andato ma senza allenamenti e si è visto. È un talento così limpido che mi giocherei la casa su di lui. Se sta bene è da n° 3 dopo Carlitos e Jannik. Anzi, può batterli entrambi».

Discorso ben più complicato quello di Berrettini.
«Matteo non riesce più a fidarsi del proprio corpo come una volta e questo gli ha procurato anche uno stress mentale notevole. Come andare a 140 all’ora in autostrada guidando un’automobile che non dà sicurezze. Ora si è preso un lungo periodo di stop e ha fatto bene».

Commentare tennis per Sky va bene ma non le viene la voglia di allenare?
«Sto seguendo un progetto affascinante legato a Tyra Grant. Si sta allenando a Marina di Massa e penso possa dare molto soddisfazioni al tennis in rosa».

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