Il Milan è già sotto choc: Allegri chiede rinforzi

di Claudio Savellilunedì 25 agosto 2025
Il Milan è già sotto choc: Allegri chiede rinforzi

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Sorriso tirato in volto, ammiccamenti ai giornalisti appostati davanti all’ingresso, passo svelto di chi ha tante cose da fare e vuole darlo a vedere: così Max Allegri entra a Casa Milan all’alba del giorno dopo la sconfitta contro la Cremonese. Furlani e Tare erano già alle scrivanie, pronti per fare il punto della situazione. Un piccolo sforzo domenicale, il minimo che si potesse fare dopo il grande flop dell’esordio. Ma il minimo non basta per risollevare il Milan dagli orrori del recente passato: serve di più. Serve il massimo, oltre che un Max in versione “allenatore” come non lo è da troppi anni perché questa squadra non verrà sistemata dai colpi dell’ultima settimana di mercato. Questa squadra va allenata in profondità, a prescindere da chi arriverà. Chi arriverà? Un centravanti, di sicuro. Un difensore centrale, forse. E un centrocampista se si concretizza la cessione di Musah all’Atalanta. Per la mediana, ultima delle priorità, Allegri ha chiesto Rabiot in uscita dal Marsiglia a cui verrebbero girati 15 dei 25 milioni chiesti per Musah. È un’indicazione bizzarra dato che prima bisognerebbe dar credito a Ricci e Jashari, lasciati in panchina contro la Cremonese, ma tant’è: quando un allenatore perde qualche certezza, tende a suggerire i giocatori con cui ha già lavorato.

PACCO
Vale anche per Vlahovic: Boniface è stato rispedito in Germania come un pacco, in tutti i sensi, per via delle condizioni precarie del ginocchio, e Allegri ha chiesto uno sforzo per il serbo della Juventus. Si spera (per il Milan) che l’idea di uno scambio con Saelemaekers sia morta sul nascere: per due anni il belga, risolutore di problemi tattici, è stato mandato in prestito, privarsene sarebbe un autogol. Il rapporto Allegri-Vlahovic è paradossale, al feeling fuori campo non corrisponde un miglioramento in campo, ma le carte nel mazzo sono ormai ridotte dato che Hojlund, se proprio sarà costretto a partire, preferirà giocare la Champions League con il Napoli, mentre Arokodare, Embolo e Dovbyk non convincono. Harder, attaccante danese di 20 anni che lo scorso anno faceva la riserva di Gyokeres nello Sporting, non sarebbe l’alternativa a Vlahovic ma un affare che Tare e l’agente del ragazzo (ieri entrato a Casa Milan poco prima di Allegri) stanno portando avanti in parallelo, sperando che qualcuno nel frattempo si interessi a Gimenez. Dunque Harder farebbe il vice... Vlahovic. Gli incastri sono ancor più complicati per il rinforzo in difesa, dove la falla è evidente quanto quella in attacco. Pavlovic, Gabbia e Tomori, molto semplicemente, sono sotto livello per il Milan.

E la difesa a tre è un ossimoro: Allegri la schiera perché non si fida dei centrali a sua disposizione, ma così finisce per metterne in campo uno in più. I nomi di Okoli (Leicester, ex Atalanta) e Demiral (in uscita dall’Al-Ahli) non convincono e il rischio è rimanere così per poi chiedere a De Winter di risolvere tutti i problemi. In realtà alcuni verranno automaticamente sistemati nel momento in cui Allegri si affiderà ai tre nuovi centrocampisti piuttosto che a Fofana e Loftus-Cheek. Con Modric, Ricci e Jashari avrebbe meno fisicità ma certamente un maggiore controllo del pallone e dei ritmi di gioco. E questo darebbe due cose: protezione a difensori ballerini e palloni più puliti agli attaccanti, buoni o meno che siano. È giusto che Allegri chieda ancora due rinforzi, ma non basteranno. Sarà poi doveroso chiedere a lui di sistemare il Milan.