«Giocare con uno forte è bello perché si ha sempre qualcosa da imparare e da limare». Pensieri e parole di Jannik Sinner prima della finale della pagliaccesca milionaria Six Kings Cup di Riad, in Arabia Saudita dove ha battuto (6-2, 6-4) in finale l’eterno rivale Carlitos Alcaraz, tinto di biondo e presentatosi, ancora dopo la finale deli Us Open vinta proprio con tro Jannik, in campo con un orrida canottiera fucsia. I segnali negativi per lo spagnolo sono arrivati subito ad inizio match: una sorta di svagatezza non da lui e presagio di errori e incertezze contro un Jannik, invece, fresco di gambe come nei giorni migliori e potente nella sparatoria da fondo campo. Prima di addentrarci nella nuda cronaca di una partita-esibizione che è valsa 6 milioni di dollari versati sul conto corrente di Sinner (1.5 su quello dello spagnolo), è opportuna una riflessione: non c’è partita che valga meno delle altre per Jannik, mai. Non c’è duello con Carlitos Alcaraz che colori un giorno qualunque per il Rosso di Sesto Pusteria.
INDOLE
Scommettiamo, conoscendone l’indole, che nel suo intimo ha affrontato la finale-show di ieri cercando di fare quello che ha sempre inseguito con serietà nella sua vita, il che è il segreto dei suoi successi, il Sacro Graal che Jannik cerca ogni giorno: ovvero il miglioramento in partita attraverso il perfezionamento continuo, laddove la vittoria è un porto sicuro e l’eventuale sconfitta non un dramma ma la tappa del suo essere Sinner. Sia che affronti il brufoloso spagnolo sulla terra del Roland Garros, sull’erba sacra di Wimbledon o su un anonimo cemento in Arabia Saudita. Non importa dove, importa il perché per Jannik. Contro Alcaraz sarà sempre come la prima volta, come quell’incontro di Alicante nel 2019 quando il 16enne Carlitos battè il 18enne altoatesino per 6-2, 3-6, 6-3 e preconizzò: «Io e Jannik avremo una grande rivalità in futuro».
Detto questo, ecco il breve racconto, i numeri e il punteggio della loro 18esima ordalia (11 a 7 il bilancio aggiornato per Alcaraz e 4-2 in stagione). Jannik ha subito brekkato due volte Alcaraz, ha poi servito benissimo (11 su 12 con la prima) e allungato sorridente nel primo set, portato a casa per 6-2. Nella seconda frazione, dopo un equilibrio iniziale (3-3), implacabili i proiettili di Sinner che ha brekkato il biondo di Murcia e chiuso il discorso in un’oretta di gioco. «Vorrei giocare sempre come faccio qui. C’è bisogno di Carlos e altri giocatori per continuare a migliorare, soprattutto lui. Questa stagione ho perso con lui; è un piacere giocarci ma voglio sempre migliorare. E' bello avere una rivalità ma ancora più importante l’amicizia che c’è tra di noi. Non ho i giochi di prestigio che ha Carlos, devo impararli», ha dichiarato Sinner a fine match vinto. Tornando al tennis vero e non plastificato di questa pagliacciata milionaria araba, Sinner debutterà domani contro il tedesco Altmaier nell’ATP 500 di Vienna, poi il sorteggio di ieri gli ha destinato il possibile incrocio con Cobolli che esordirà contro Machac. Berrettini giocherà contro Popyrin, Musetti sfiderà Tsitsipas, Darderi inizierà il suo cammino contro Nakashima.