I vicoli di Napoli, i suoi umori ei colori della città li conosce sin troppo bene. Ottavio Bianchi, da queste parti, ha conquistato uno scudetto epocale con Maradona capopopolo e oggi è curioso di vedere la sfida calda (ore 18, diretta su Dazn) con l'Inter, che pure allenò seppur con risultati differenti.
Bianchi, che Napoli-Inter sarà?
«Per il Napoli è la partita ideale per voltare pagina anche se il ko olandese ha fatto molto male».
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Faouzi Ghoulam, ospite di Sky Sport per il post partita dei vari match di Champions di martedì, non ha nascosto l...Nessuno si aspettava una simile tracollo.
«Però lo sport è questo, voi continuate a meravigliarvi di tutto ma potete succedere di perdere in quel modo. Un cazzotto simile fa perdere i sensi, ma poi ti rialzi e impari da quel pugno».
Nulla ha funzionato nella squadra di Conte.
«Male la difesa, male il centrocampo, male l'attacco. Troppi disastri per essere veri».
Quindi?
«E quindi niente. Oggi si riparte da 0-0 ed è una sfida che giunge a puntino perché è contro l'altra squadra favorita per lo scudetto. Dopo un 6-2 è meglio scontrarsi con una del proprio livello».
Conte ha parlato di spirito da ritrovare, di compattezza.
«Un allenatore vive le cose dall'interno, tutti voi e anch'io dall'esterno. Antonio avrà i suoi buoni motivi».
Però in estate ha avuto tutto dal mercato, non gli hanno preso soltanto... Maradona perché non c'era.
«E questo cosa significa? I calciatori sono uomini e non robot. Lo sa quante squadre piene di campioni ho visto faticare? La bellezza del calcio non è la qualità del singolo che esalta il collettivo ma il contrario».
Conte ha anche detto: mi hanno preso nove giocatori, troppi.
«Per fare la Champions la squadra andava rinforzata, tuttavia per capire certe cose bisogna essere dentro alle stanze dei bottoni».
De Bruyne sta confermando la promessa?
«È un grande giocatore. Però, ripetuto, il singolo non basta».
Neppure Maradona bastava?
«Quando stava bene sì, ma quando stava così così neppure Diego che è stato il più grande».
La città, che lei conosce bene, come la sta prendendo?
«Lei pensa ancora che Napoli sia quella dei miei tempi? Allora quando battevamo una grande era festa per un mese e se perdevamo con un outsider c'era il dramma. Non è più così».
Il Napoli calcistica è davvero più maturo?
«Più consapevole ed equilibrata. Ha capito che l'anno dopo un trionfo può essere difficile».
Il Napoli è senza Lukaku e Hojlund e Neres può essere un falso nuovo.
«Giocherà Lucca. Che deve stare tranquillo».
Ma Conte è ancora l'uomo giusto? In estate se ne voleva andare.
«La storia di Antonio suggerisce che non si dovrebbe neppure fare questa domanda. Anzi, gliene faccio una io: negli ultimi anni quante squadre si sono ripetute facilmente l'anno dopo uno scudetto, quante ne hanno vinti tre-quattro di seguito?».
Dopo i nove successi della Juventus, dal 2020 nessuna.
«Vede?».
Conte l'aveva capito e per questo voleva togliere le tende?
«Bisognerebbe essere dentro le cose per trinciare dietrologie».
L'Inter scende a Napoli con il vento in poppa.
«Certo, un 4-0 dà certezze ma avrà davanti i campioni d'Italia e, lo ripetuto, una squadra fortissima».
Chivu le piace come allenatore post-Inzaghi?
«Lo scorso anno l'Inter è stata lì fino alla fine, poi ha perso oggettivamente maschio. Chivu porta le proprie convinzioni di gioco e la squadra risponde perché i campioni sono rimasti tutti ei nuovi sono in palla».
Per esempio Pio Esposito?
"È un bel segnale, è bravo ma in questo calcio italiano in crisi, con una nazionale che rischia di stare fuori per la terza volta dal mondiale, ce ne vorrebbero 4-5 per squadra di Pio Esposito. Mi dica quanti italiani giocano titolari».
Due-tre quando va bene.
«E pretendete che Gattuso metta insieme una nazionale di livello?».
Oggi chi vince al Maradona?
«Chi giocherà con il collettivo. Il singolo conta ma non siamo nel tennis. Sinner fa un altro sport».

