Alla Continassa è iniziata l’era Luciano Spalletti, ma il clima è tutt’altro che sereno. Il tecnico toscano ha varcato i cancelli del centro bianconero a metà mattina di giovedì 30 ottobre, accolto da tifosi e telecamere, ma dietro i sorrisi e i selfie si nasconde una Juventus in subbuglio. Mentre l’ex c.t. dell’Italia sistemava gli ultimi dettagli del suo staff — optando per Giovanni Martusciello vice, Salvatore Russo collaboratore e Francesco Sinatti preparatore — alle sue spalle restavano le scorie di giorni turbolenti.
Dopo il 3-1 all’Udinese, secondo Il Corriere dello Sport, John Elkann è sceso negli spogliatoi e ha tenuto un discorso durissimo. Un intervento senza filtri, che ha sorpreso la squadra per toni e contenuti. Il patron non ha risparmiato nessuno: tre allenatori in un anno (Thiago Motta, Igor Tudor, Spalletti) risultati altalenanti e atteggiamento ritenuto non all’altezza della storia del club. “Alla Juventus non si può galleggiare”, avrebbe detto, lasciando intendere che la pazienza è finita. Se il croato appena esonerato dopo Madrid aveva pronunciato parole di resa con quel “Siamo questi”, Elkann ci è andato giù pesante con i suoi. Nel mentre che Giorgio Chiellini andava in tv dicendo “cambiamo allenatore perché lo ritenevamo necessario per ripartire. C’è tempo per fare bene”.
Luciano Spalletti, la domanda che lo manda su tutte le furie: "Vorrei chiarire..."
Luciano Spalletti è un fiume in piena. Durante la sua prima conferenza ha trattato diversi argomenti, tra cui il ...La sfuriata di Elkann ora pare aver lasciato il segno. Molti giocatori hanno percepito il cambio di rotta voluto dai vertici: serve un’identità chiara e immediata, e Spalletti dovrà costruirla in fretta. Nei corridoi della Continassa circola una parola d’ordine: responsabilità. Intanto, il nuovo allenatore ha osservato il gruppo da bordo campo, senza intervenire. Ha salutato i calciatori uno a uno, rinviando ogni discorso a oggi, venerdì 31 ottobre, quando guiderà la rifinitura. Il messaggio, però, è già chiaro: dopo l’ira del presidente di Exor, alla Juve non c’è più spazio per alibi. È tempo di cambiare passo, e Spalletti è chiamato a farlo subito.




