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Juventus, la prima "Spallettata": come terremota i bianconeri

di Lorenzo Pastuglialunedì 3 novembre 2025
Juventus, la prima "Spallettata": come terremota i bianconeri

2' di lettura

Luciano Spalletti lo aveva lasciato intendere, come spesso fa, con una frase apparentemente secondaria: “Koopmeiners lo vedo mediano o mezzala, lo considero un centrocampista. Ha giocato anche in difesa”.

Un dettaglio che, riletto oggi, suona come un’anticipazione. L’allenatore aveva già in mente la mossa: arretrare l’olandese in difesa. Non solo per necessità, ma per convinzione tattica. Con l’emergenza di uomini e un solo allenamento a disposizione, Spalletti ha scelto di non stravolgere il sistema, ma di renderlo più coraggioso. Arretrando ‘Koop’, ha voluto costruire dal basso con maggiore qualità. Un ‘regista aggiunto’ accanto ai centrali, capace di rompere le linee e impostare il gioco, come già aveva fatto Calafiori un riferimento non casuale per il tecnico.

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L’idea è nata anche per un messaggio alla squadra: niente paura, si va a giocare la partita. E così è stato. L’olandese ha sorpreso tutti per disciplina e intelligenza tattica, guidando la linea difensiva e comunicando costantemente con i compagni. In fase di costruzione poteva essere coinvolto di più, ma le statistiche raccontano comunque una prestazione solida: otto ingressi nella trequarti offensiva, come Locatelli, più di Cambiaso

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Spalletti, nel dopopartita, ha spiegato che aveva pensato anche a Rugani, ma temeva di soffrire il gioco aereo della Cremonese. La soluzione Koopmeiners ‘alla Calafiori' ha funzionato, mostrando una Juve più fluida e moderna, capace di adattarsi in corsa. E adesso? L’olandese tornerà probabilmente a centrocampo quando la difesa passerà a quattro. Ma Spalletti ha lasciato aperta la porta: “Ci si può pensare”. Una frase che sa di esperimento riuscito, e di nuove possibilità da esplorare.