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Nazionale, la sconfitta con la Norvegia? Perché ora è ancora più nei guai

di Lorenzo Pastugliamartedì 18 novembre 2025
Nazionale, la sconfitta con la Norvegia? Perché ora è ancora più nei guai

2' di lettura

Domenica sera, l’Italia ha accarezzato per 45 minuti l’idea di firmare un risultato di prestigio contro la Norvegia, salvo poi ritrovarsi travolta non appena gli avversari hanno alzato realmente il ritmo. Nessuno pretendeva l’impresa dei nove gol di scarto, ma una vittoria era tutt’altro che impossibile e avrebbe avuto un peso enorme: morale, tecnico e soprattutto strategico, perché avrebbe protetto il posizionamento nel Ranking FIFA in vista del sorteggio Mondiale. Invece, dopo un avvio convinto e un primo tempo ordinato, la squadra di Gattuso si è sciolta come neve al sole. Nel giro di pochi minuti il match è scivolato dalle mani degli Azzurri: dall’1-0 rassicurante al 1-4 senza appello, complici le giocate di Haaland, pungolato prima da qualche provocazione e poi devastante quando ha deciso di far valere la sua superiorità.

Oltre alla figuraccia sportiva, c’è un prezzo ulteriore da pagare. Secondo le proiezioni diffuse da Football Meets Data, l’Italia precipita provvisoriamente dal 9° al 15° posto nel Ranking Fifa, scivolone che rischia di condizionare in modo pesante il sorteggio dei gironi del prossimo Mondiale. La procedura ufficiale, in programma il 5 dicembre, potrebbe infatti riservare sorprese in base ai nuovi criteri che la FIFA sta valutando: tra le ipotesi, l’ampliamento della prima fascia alle prime 9 della classifica più le tre nazioni ospitanti, invece delle sole prime 4 come avvenuto finora.

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Se questo orientamento verrà confermato, l’Italia sarebbe tagliata fuori dal gruppo d’élite. Il 15° posto proietta gli Azzurri in seconda fascia, posizione che aumenta in modo significativo la possibilità di ritrovarsi subito contro superpotenze come Argentina, Francia o Spagna. La vittoria contro la Norvegia avrebbe consolidato il 9° rango ancora alla portata dopo il sofferto successo sulla Moldavia. Il tonfo di San Siro, invece, non lascia margini di recupero: la concorrenza davanti corre e la Germania, oggi virtualmente 12ª, scalza definitivamente l’Italia dalla zona privilegiata.

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