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Donnarumma e Tonali, l'impietosa classifica prima dei playff mondiali

di Lorenzo Pastugliasabato 22 novembre 2025
Donnarumma e Tonali, l'impietosa classifica prima dei playff mondiali

2' di lettura

Quando si parla di playoff Mondiali, si evocano subito tensione, storie di riscatto e partite che valgono una carriera. Ma prima di tutto c’è un dato che racconta meglio di qualsiasi metafora la distanza tra l’Italia e le sue rivali: il portafoglio. Perché la forza economica delle rose, nel calcio moderno, finisce spesso per anticipare ciò che accade in campo.

A marzo gli Azzurri partiranno davanti a Irlanda del Nord, Galles e Bosnia-Erzegovina. Una superiorità che non nasce solo dal blasone o dal numero di presenze ai Mondiali, ma dall’enorme valore complessivo dei giocatori che Gattuso può convocare. Pressione? Certo. Ma anche consapevolezza: come lo stesso c.t. ha ricordato dopo il ko con la Norvegia, l’Italia deve capire quanto può davvero spingersi oltre le proprie paure.

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La prima sfida, quella con i nordirlandesi, mostra il divario in modo plastico: gli ingaggi dell’intera rosa azzurra sfiorano i 102 milioni, quasi dieci volte quelli dei britannici (poco più di 10 milioni). In cima alla piramide c’è Retegui, volato in Arabia con uno stipendio da 16 milioni più bonus, seguito da Donnarumma12 milioni al Manchester City — e da Tonali, che a Newcastle ne guadagna 7. Dall’altra parte, l’unico nome con cifre “internazionali” è Conor Bradley, laterale del Liverpool da 2,4 milioni, mentre molti compagni arrivano dalla Championship o dalla League One.

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Galles e Bosnia, potenziali avversarie della finale playoff, offrono resistenze più “pesanti”, ma restano lontane: i gallesi sommano circa 23 milioni, spinti dai giocatori di Premier, mentre i balcanici si fermano attorno ai 12, con Kolasinac e Dzeko come principali stipendiati. La realtà, dunque, è chiara: in questi spareggi, la “grande” siamo noi. Proprio per questo, non ci sono alibi.