Per Jannik Sinner il capitolo vacanze si è già chiuso da un pezzo. Qualche giorno di decompressione dopo le Finals di Torino era necessario, ma l’idea di un tennista disteso al sole in attesa del nuovo anno è lontana dalla realtà. Da diversi giorni il numero uno italiano è negli Emirati, dove ha ripreso a lavorare con intensità per preparare la nuova stagione e, soprattutto, gli Australian Open: il primo Slam dell’anno, leggero solo sulla carta, ma notoriamente il più impegnativo sul piano fisico, con caldo e umidità ai limiti. È proprio per questo che Jannik ha scelto Dubai, un ambiente che replica quasi perfettamente le condizioni di Melbourne.
Dopo un paio di settimane alle Maldive, Sinner ha raggiunto gli Emirati insieme al suo staff. Qualche uscita con amici, un’apparizione al Billionaire in compagnia di Fernando Alonso e Flavio Briatore, un passaggio ad Abu Dhabi dove ha incontrato le 20 guide del paddock: piccoli momenti di svago incastrati tra sedute durissime. In campo e in palestra ha ricominciato subito a spingere, alternando i primi allenamenti a sessioni all’aperto con Simone Vagnozzi.
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“Sinner? Mi piace, è molto bravo. Come tecnica però mi piacciono più Musetti, col suo rovesci...A Dubai è arrivato anche Darren Cahill, che ha documentato sui social uno spirito di squadra quasi familiare: un tramonto sulla spiaggia, un pallone, Sinner e il team che improvvisano una partitella, il modo più naturale per chiudere giornate di carichi pesanti. Lo stesso Cahill ha poi ripreso Jannik mentre palleggia con Simona Halep, un incontro simbolico tra vecchi e nuovi capitoli della sua carriera. L’obiettivo è restare negli Emirati ancora una decina di giorni, immersi nel caldo e nell’umidità necessari per acclimatarsi. Poi ritorno a casa per il Natale, passaggio a Montecarlo e volo verso l’Asia e l’Oceania: esibizione con Alcaraz, warm-up a Melbourne e infine la difesa del titolo agli Australian Open.




