Francisco Cerúndolo lo conosce bene, forse meglio di molti altri nel circuito. È uno dei pochissimi che può dire di aver battuto Jannik Sinner due volte, un dettaglio che oggi - con l’azzurro stabilmente in cima al ranking - assume un peso quasi storico. Impegnato nelle UTS Grand Final di Londra, l’argentino ha ripercorso il suo rapporto tennistico con Jannik, raccontando quanto sia cambiato il livello del numero uno italiano.
Cerúndolo parte dal 2023, quando Sinner era già esploso ma non era ancora diventato il gigante che oggi domina il circuito. “Nel 2023 era tipo numero 5 o numero 6 del mondo, e ora ovviamente è numero 1 o numero 2, quindi è molto diverso. Non aveva debolezze, nessun punto vulnerabile”, ricorda. Una frase che descrive quanto il margine di miglioramento di Sinner fosse già sorprendentemente ridotto… e quanto lui sia comunque riuscito a superarli tutti.
L’argentino torna poi sulla sfida di Roma 2024, al rientro di Jannik dopo la sospensione: “L’ho affrontato a Roma quest’anno ed è stata una partita combattuta. Era il suo primo torneo dopo la sospensione e avevo un po’ più di tempo per pensare in campo e provare a creare qualcosa”. Poche settimane più tardi, però, il gap si è riaperto drammaticamente.
Jannik Sinner, decisioni estreme: ecco dove si allena
Per Jannik Sinner il capitolo vacanze si è già chiuso da un pezzo. Qualche giorno di decompressione dopo l...Il racconto si sposta infatti a Parigi-Bercy, sul veloce indoor. Lì, Cerúndolo si è trovato davanti un Sinner irresistibile: “L’ho affrontato a Parigi indoor sul duro ed era imbattibile. Stavo giocando bene, ho perso il primo set 7-5 e poi 6-1. È sempre lì. Il suo servizio è incredibile, la sua risposta è fenomenale e negli scambi da fondo colpisce così forte che non hai tempo. A Parigi non sapevo cosa fare”.
Il giudizio tecnico è nitido, quasi scientifico: Sinner oggi non concede più nulla. “È migliorato tantissimo. Due anni fa forse fisicamente non era così solido… Ora non sbaglia niente”. E la conclusione di Cerúndolo è la fotografia perfetta del dominio dei nuovi Big Two: “Per battere lui o Alcaraz devo giocare perfettamente e loro devono giocare un po’ male”. Un’ammissione che, detta da un avversario diretto, pesa più di qualsiasi statistica. Il nuovo Sinner, semplicemente, fa paura.




