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Immigrazione e lotta alle Ong, il Pd adotta il metodo-Salvini: record di imbarcazioni sequestrate

Giovanni Longoni
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«Io non ho mai fatto una campagna contro gli immigrati, il mio problema non è il colore della pelle ma la legalità». Matteo Salvini due sere fa ha detto queste cose da Lucia Annunziata (a "In Mezz' ora in più" su Raitre) e non è la prima volta che lo fa. Però la fama di unico flagello degli immigrati e più ancora delle navi Ong che li trasportano in Italia gli resta attaccata - cosa che peraltro non deve essergli del tutto sgradita in quanto gli garantisce il sostegno elettorale di molti cittadini preoccupati per gli arrivi in massa di immigrati. Comunque, consenso o non consenso, i numeri dei fermi imposti alle barche dei buoni samaritani del mare suggeriscono una realtà un po' diversa: gli stop alle navi Ong sono cresciuti durante il governo Conte II rispetto a quando il leader del Carroccio stava al Viminale, per poi esplodere nei mesi reccenti con Mario Draghi.

 

 

 

Casarini furioso

L'ultimo caso è avvenuto sabato scorso quando la Sea -eye 4, attraccata al porto di Palermo perché i suoi volontari ricevessero la cittadinanza onoraria della città di Leoluca Orlando, è stata sottoposta a fermo amministrativo al termine di una ispezione della Guardia costiera. «Considerato il tipo di attività che la nave regolarmente svolge», si legge nella nota della Guardia Costiera, «l'ispezione ha confermato che i mezzi collettivi di salvataggio della nave risultano sufficienti ad ospitare un numero massimo di 27 persone; pertanto, in caso di emergenza a bordo della nave, che comporti l'evacuazione della stessa, si ritiene che l'equipaggio non sarebbe in grado - anche per consistenza numerica e di qualifica- di garantire che le persone ospitate possano essere avviate ai mezzi di salvataggio nè ovviamente trovare posto sufficiente per essere sugli stessi ospitate». In pratica la Sea -eye 4, secondo gli agenti, salvava troppe persone rispetto alla sua capienza... Una motivazione che ha scatenato la reazione della sinistra estrema. Luca Casarini, capo missione di Mediterranea, altra Ong finita nei guai, ha sbottato contro i «pretestuosi quanto arbitrari controlli» per poi attaccare il ministro delle Infrastrutture Giovannini.

 

 

 

I pensionati triestini

La Mediterranea Saving Humans di Casarini è sotto inchiesta dalla Procura di Ragusa per aver accettato un compenso in denaro da una petroliera che voleva disfarsi di alcuni profughi. Ma ci sono molti casi simili, elencati dall'americano Richrad Bruade per il sito "Jacobin" in un intervento dall'eloquente titolo "La guerra alle Ong nell'Italia di Draghi". Si va dalle inchieste sulla tedesca Jugend Rettet («Iniziata alla fine del 2016 sotto il governo guidato dal Pd») ai guai di Save the Children e Medici senza frontiere («favoreggiamento e sfruttamento dell'immigrazione clandestina»), fino al blocco amministrativo della Sea Watch 3. Il caso più divertente è quello si una coppia di anziani attivisti di Trieste che «aiuta da anni i migranti dell'Asia, curando i piedi di persone che hanno camminato per migliaia di chilometri (...). Anche loro sono stati accusati di "tratta di esseri umani"». In sintesi, il mondo sembra diviso fra una destra che combatte l'immigrazione clandestina e se ne vanta e una sinistra e un centro che fanno molto di peggio (si pensi alla Danimarca o a Minniti) e tengono la bocca ben chiusa.

 

 

 

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